venerdì 25 settembre 2015

Il primo giorno di scuola visto attraverso gli occhi....... di tanti simpatici animaletti!

  Un allegro passerotto

Stavo volando sopra la scuola elementare, quando sentii un enorme frastuono: erano tutti i bambini che stavano per entrare nell’edificio. Udivo pianti di fanciulli, rumore di macchine che suonavano per il traffico, voci di grandi e piccoli, un vero trambusto. Percepivo le voci delle bidelle che rimproveravano gli alunni e maestre che chiamavano le classi.Ad un certo punto si sentì uno squillo molto forte, era la campana della scuola e tutti i bambini entrarono dentro.
 Al suono di quella campana precipitai, mi sentii così male che vedevo le stelle e mezzo stordito, senza accorgermene, entrai dentro la scuola. Quando le bidelle mi videro presero la scopa ed iniziarono ad inseguirmi, stavo saltellando per fuggire ma non notai le scale e feci un brutto ruzzolone.
Vidi un’apertura, mi buttai immediatamente verso di essa, però non riuscii ad uscire. Allora pensai: “Che cos’è questa strana cosa, sembra un campo magnetico!”.Velocemente ripresi a volare, andai molto in alto cercando di non farmi prendere e di trovare un’apertura per fuggire, ma d’improvviso suonò la campanella che mi fece cadere al suolo e così le bidelle riuscirono a catturarmi, in quel momento persi i sensi. Quando mi risvegliai vidi che mi trovavo vicino ad un albero, mi sentivo sollevato perché potevo tornare dalla mia famiglia per poter migrare verso le zone calde.
Anche se sono un uccello anch’io ho avuto il mio primo giorno di scuola.
                                                                                                                         Umberto

 Un cane solo



Ciao a tutti a quelli che  stanno leggendo, sono un cane adottato e sono scappato di casa facendo un tunnel sotto la rete. Dovete sapere che sono un pastore abruzzese con pelo folto di colore marrone, sull’ occhio ho una macchia nera, la coda è sul giallo oro, le zampe sono massicce, imponenti e con affilatissimi artigli e il mio corpo è abbastanza robusto.Dovete sapere perché sono fuggito di casa, avevo visto un gruppo di ragazzi INSIEME e, siccome sono sempre solo, ho deciso di andare con loro e ho incominciato a scavare sotto la recitazione.

Una volta fuori sono andato dai ragazzi e coloro si sono spaventati perché mi vedevano grande, ma dentro sono buono. Li ho seguiti fino alla scuola e a quel punto ho visto la bidella Maria Carmela che stava spazzando. Ho provato ad entrare, ma la bidella mi è apparsa davanti con la scopa in mano, l` ha iniziata ad agitare e io ho avuto paura che mi colpisse, quindi sono uscito e sono andato sul retro dove si trovavano le finestre, cosi mi sono affacciato alla finestra e ho visto tanti bambini che scrivevano. Dopo di che mi sono stancato  di  guardarli, perciò sono tornato a casa nel recinto. Ho coperto in tutta fretta la buca che avevo fatto prima che arrivasse il mio padrone.

                                                                                                                          Andrea

Pike, un cane birichino
 
Buongiorno a tutti io sono un cane di nome Pike, sono molto grande e sono un pastore tedesco. Oggi ,visto che ricomincia la scuola, voglio andare a fare un giro alle elementari, però devo essere scattante perché se si chiude il cancello non vado da nessuna parte.
Ecco la padrona si è messa in macchina e si sta aprendo il cancello esce la macchina e, per fortuna, anche io. Ora devo solo correre. Sono arrivato e ho visto la padrona entrare. Dovete sapere che sono molto giocherellone perciò mi sono avvicinato a un gruppo di bambini, mi sono messo a saltare per fargli capire che volevo giocare, ma loro indietreggiavano “io sono bravo non vi faccio niente voglio solo giocare” però loro si sono messi a correre e sono entrati. E' suonata la campanella e io volevo entrare insieme ai bambini. Tra la folla mi sono nascosto e sono riuscito ad entrare e mi sono accucciato sotto le scale. Mi sono stufato a stare qua sotto, sono uscito e sono salito sopra nell’atrio, non l’ avessi mai fatto: Maria Carmela mi ha cominciato a scacciare con una scopa e Guglielmo con il moccio. Infine mi sono arreso e sono dovuto tornare a casa.
                                                                                                                                      Angelo
                                                                                                                          Mastroiacovo

Un gatto troppo curioso


Un giorno mentre passeggiavo mi trovai davanti ad una scuola. Volevo assolutamente entrare e vedere una scuola vera, non la scuola della signorina Gatti dove studio io. Però rischiavo! Poteva essere l'ultimo giorno della mia vita perché sono solo un piccolo gatto!
Non era solo questo il problema, si sentivano i bambini che urlavano, le mamme che parlavano, i piccoli che piangevano, persone che discutevano...
In un primo momento mi  colpì solo l'esterno, ma ci tenevo tanto a visitare l'interno.Allora mi nascosi dentro lo zaino di un bambino.Suonò la campanella e arrivai in classe.Quando il bambino svuotò lo zaino si spaventò e urlò: " Aiuto ho trovato un gatto dentro il mio zaino."
Allora la maestra chiamò la bidella Maria Carmela e mi cacciò dalla
scuola a calci nel didietro. Provai  di nuovo, ma questa volta  andò
 peggio, la bidella mi  inseguì con la scopa. Non mi restava altra
scelta, mi toccava guardare dalla finestra.
La classe era bellissima: le porte arancioni, le pareti bianche, la lavagna verde...In poche parole era tutto meraviglioso.
Invece l'esterno aveva un grande campetto, un albero enorme e un piccolo giardino con dei fiori.
La lezione era ormai quasi finita, allora mi arrampicai per sentire l'ultimo pezzo.
All'improvviso dietro di me apparve la bidella e mi dissi tra me e me:- Ma che cosa vuole questa, sono solo un piccolo gattino!-
E così finì la mia giornata piena di avventure.
                                                                                                     Chiara

                                                           Un cane troppo solo
Un giorno, stanco di stare lì da solo, decisi di scavare una buca e di uscire per fare una passeggiata in città. Dopo tanto tempo passato a scavare finalmente riuscii  a fare una buca adatta a me. Raggiunsi la piazza e mi venne l’idea di avvicinarmi ad un grande edificio che stava lì vicino. Avvicinatomi sentii un gran trambusto di bambini. Vidi degli enormi cosi gialli dove all’interno c’erano i bambini. Avvistai tanti scolari piccoli piangere, alcuni che tiravano i genitori per andare via, bambini grandi, invece, che erano tristi, sì, ma non così tanto. Poi notai le facce delle insegnanti e degli insegnanti che erano letteralmente sconvolte nel vedere la gran quantità di alunni. Ma non parliamo dei genitori, che facevano tira e molla con i figli che non volevano entrare. Ad un tratto sentii un rumore squillante , come quello di una campanella, sì proprio una campanella. Tutti si recarono nell’edificio. E che voglia matta avevo di entrare…..Così dicendo mi intrufolai veloce come una tigre nel cancello prima che lo chiudesse una brutta signora dall’aria molto strana…Proseguii con calma e soprattutto…..con molta attenzione. Era una rampa lunghissima, almeno sembrava a me. C’era ancora qualche bambino che aveva fatto ritardo e che mi guardava con occhi strani. Finita la rampa arrivai all’entrata e non ne parliamo…Un  grosso omone mi guardava con occhi fulminanti e ad un certo punto se ne andò. Fiuuuu….l’avevo scampata bella!!  Mentre io ero distratto, però, l’omone ne approfittò e, prendendo, una scopa mi minacciò.Povero me.....cosa mi è toccato fare: mi sono dovuto arrampicare sul muretto e dopo scavalcare un cancello basso. Sono scappato subito a casa dalla mia padrona che mi abbracciò e decisi di non avvicinarmi più a quell’edificio.
                                                                                                             Gaia

Una cagna avventuriera

Oggi è il primo giorno di scuola, mentre sto passeggiando davanti all'edificio  noto un gran numero di bambini.
“Mamma mia che confusione!”
Si odono  le urla dei bambini più grandi, i pianti degli alunni della prima, le chiacchiere dei genitori, il rombo del motore delle macchine bloccate in un ingorgo stradale….
Ad un tratto  suona la campanella, i bambini in gruppi si s dirigono verso l’entrata della scuola.
Io cerco di intrufolarmi fra loro, ma la bidella si accorge della mia presenza e, senza esitare, si reca nello sgabuzzino e afferra la scopa e con essa mi butta fuori a scopettate.
“Ahi il mio povero sedere! Giuro che questa te la farò pagare.”
Riprovo nella mia impresa, ma la bidella non ne vuole sapere di farmi entrare.
 Prima di essere scagliato un’altra volta fuori, le mordo il piede e, mentre lei urla per il dolore, io mi intrufolo dentro.
Per non essere vista dalle collaboratrici che vanno in soccorso dell’inserviente, mi  nascondo nella mensa. “Acciderbolina quanto cibo buono”, ma non ho il tempo di mangiare anche se la cosa mi mortifica un po’ perché sono troppo curiosa di vedere cosa fanno i bambini nel loro primo giorno di scuola.
Esco dalla mensa a malincuore e mi trovo  davanti a un cartello giallo su cui è scritto “attenzione pavimento bagnato”, io sono un cane non so leggere  bene, quindi  passo, ma ad un certo punto puf!!!!!! Cado, faccio sette o otto giravolte e poi  finisco a pancia in giù.
Mi  rialzo nonostante mi giri molto la testa
 Arrivo fino alla prima B.
Fortunatamente la porta è solo socchiusa, probabilmente per via del caldo, non posso biasimarli anche io muoio dal caldo con tutto questo pelo che ho addosso.
Torniamo a noi, la classe prima è formata da venti bambini tra cui dieci  bambine e dieci  bambini, le pareti sono tutte arancioni, le sedie e i banchi gialli e le porte marroni.
Vedo inoltre che gli alunni stanno facendo immagine e una scolara sta disegnando una cagna proprio come me.
Silenziosa  entro per vedere se l’ha disegnata proprio identica a me ossia raffinata, gentile e graziosa.
Passando fra le gambe dei bambini, ad un certo punto una bambina mi  tira un calcio e io  abbaio.
La maestra mi  sente ed  comincia a perlustrare tutti i banchi fin quando mi  trova, mi  prende e mi consegna a quella scorbutica della bidella che mi  sbatte fuori.
Sono arrabbiata, ma nello stesso tempo molto contenta perché ho comunque visto cosa si svolge in una scuola.    
                                                                                       Maruska Grazia


Oggi è stato il primo giorno di scuola. Questa mattina, qualche minuto prima che suonasse la campanella,i bambini si sono affollati davanti al cancello della scuola. Mamma mia che confusione e soprattutto,quanti bambini! Si spingevano, parlavano tra di loro, alcuni si scambiavano le figurine e altri, della prima elementare, piangevano all’ idea di dover lasciare i loro genitori. La maggior parte è venuta ad accarezzarmi e alcuni ragazzi, molto maleducati, mi tiravano i sassolini. Io avrei potuto anche morderli,ma visto che sono molto dolce e tranquillo li ho lasciati perdere. Al suono della campanella è iniziato il “caos”:i bambini si sono ammucchiati davanti al cancello e io, intelligentemente, mi sono mischiato nella folla e sono riuscito ad entrare a scuola. Ho  trovato un’ aula buia con la porta socchiusa e sono entrato. E’ passato molto tempo e ad un tratto è entrata la bidella. Ho iniziato ad abbaiare “bau bau”, la signora ha urlato ed è andata a prendere la scopa. Quando l’ho avevo vista sono scappato come un razzo! Ero davvero spaventato, pensavo a quante me ne avrebbe suonate. Mi sono affacciato dalla finestra e ho visto gli alunni della quinta B che facevano lezione. Volevo tanto entrare,ma ormai avevo imparato la lezione. Finalmente, dopo cinque ore, i bambini sono usciti da scuola, ho notato i loro volti stanchi,ma felici di aver rincontrato o conosciuto nuovi amici.

                                                                                         
                              Sofia e Valentina

                                 

                                     Una mosca noiosa


Una mattina ero in cerca di cibo, vidi che davanti alle scuole elementari c’erano parecchi bambini.
Allora ipotizzai che stava ricominciando la scuola e decisi di andare a vedere chi erano gli alunni.
Entrai anche io con loro seguendo una classe che stava andando nel piano di sotto.
Nessuno aveva ancora provato a schiacciarmi.
Iniziò la lezione e tutti si misero all’opera, quindi fui attirata da una luce.
Poi si sentì un urlo della maestra che mi fece cadere a terra, ma nessuno si accorse della mia presenza.
Finii su un orecchio di un bambino che provò a schiacciarmi ma per fortuna non ci riuscì.
Allora iniziai a guardarmi intorno.
Tutti gli alunni avevano una divisa uguale di colore blu.
L’aula era molto spaziosa e luminosa; c’erano la lim e la lavagna tradizionale.
Sono rimasto colpito dell’immagine che era sulla lim: un bellissimo paesaggio di montagna con una baita che era circondata da un fitto bosco.
Sopra la baita c’era un bellissimo cielo azzurro con nuvole che prendevano forme diverse era un vero e proprio spettacolo!.
Attaccati alle pareti diversi cartelloni con i lavori realizzati dagli alunni.
A fianco alla cattedra si trovava un armadio con dentro cartoncini e colori a tempera.
All’improvviso sentii una fame da lupo, trovai una finestra aperta e volai via in cerca di nuove avventure.
Avete indovinato chi sono?
Sono una mosca simpatica ma anche molto noiosa.

                                                                                                                          Giovanni


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