Crescendo con la tenacia, la generosità, l' altruismo, la fierezza, la forza d'animo del giovane Simba, in un ambiente scuola che aiuti ciascuno a "diventare ciò che si è".
mercoledì 1 giugno 2016
mercoledì 4 maggio 2016
Viaggio nell'antica Roma
Le mappe e le relazioni inserite nella bacheca virtuale sono state realizzate dagli alunni individualmente o in gruppo. Nascono da un approfondito e guidato lavoro di ricerca su siti indicati dall'insegnante sulla classe virtuale.
Dopo questa fase, gli alunni sono stati chiamati a svolgere lezioni in classe sugli argomenti oggetto di studio, supportati da presentazioni organizzate da loro.
La successiva fase ha visto la realizzazione di verifiche online create dagli alunni stessi utilizzando l'App Google Form. Le verifiche sono state sottoposte alla classe per valutare la chiarezza dell'esposizione e la ricaduta della lezione in ordine all'apprendimento.
Alcune delle verifiche strutturate dagli alunni
domenica 1 maggio 2016
Internet day
In occasione dell'internet day, per ricordare il giorno in cui per la prima volta l'Italia si è connessa a internet, gli alunni della classe quinta B della scuola primaria di Trivento hanno svolto un viaggio virtuale nella web app multimediale "Internetopoli".
In particolare la scolaresca, guidata dall'insegnante, si è soffermata sui seguenti temi specifici:
- come funziona internet;
- l'identità digitale e social network;
- l'utilizzo sicuro e consapevole di internet.
Alcuni brevi videoclip rappresentativi delle attività realizzate durante l'evento.
Di seguito i testi più significati prodotti dagli alunni
Giuseppe |
Irene |
Valentina
Caro diario 29\04\2016
La Rete Internet permette di
collegare computer, telefoni, tablet e altri tipi di dispositivi lontanissimi
tra di loro e di inviare e ricevere informazioni, mandare video, immagini e
molte altre cose.
Ogni computer collegato a Internet
ha un proprio indirizzo, così come ogni tablet, ogni cellulare, ogni consolle
collegati in Rete.
Ogni computer, così come tutti gli
altri dispositivi, possiede un proprio IP.
L’indirizzo IP,formato da soli
numeri, è assegnato quando viene fatto il primo collegamento alla rete.
Agli indirizzi IP per poterli più
facilmente ricordare è associato un nome.
Per esempio, l’IP '64.233.191.255'
è l’indirizzo di google.com.
La Rete, comunemente chiamata World
Wide Web, è formata da moltissime pagine virtuale e anch’esse possiedono un IP.
Per accedere alle pagine web non
c’è bisogno di digitare quella lunga fila di numeri ma semplicemente il nome
della pagina ad esso associata, altrimenti nessuno lo ricorderebbe.
Quella lunga serie di numeri è
stata tradotta dalla DNS.
Di solito alla fine degli indirizzi
troviamo .it, .orgecc e quelle sigle si chiamano TLD.
Internet è come una città immensa e
senza confini e ogni giorno si aggiungono moltissimi nuovi IP
Per poterla gestirla in modo
corretto, ci sono le regole di Internet e tutti le devono accettare.
Internetopoli ha una storia.
La Rete inizialmente era uno
strumento di comunicazione per scopi militari.
Finalmente il 30 aprile 1986 ci fu
il primo collegamento internet in Italia tra Pisa e la Pennsylvania.
Esistono anche i social network.
Ci sono tanti momenti in cui non
vogliamo che gli altri curiosino nelle nostre cose o in quello che facciamo! In
casa chiudiamo le porte insomma difendiamo la nostra... privacy. Anche in Rete
non sempre vogliamo far sapere a tutti quello che stiamo facendo durante la
giornata.
Nei social network esistono delle
regole che però non vengono quasi mai rispettate.
Non dare informazioni personali ad
altre persone, non fingerti un’altra persona ecc.
In Rete, spesso le persone si
creano nomi e identità falsi, che usano per fare scherzi o addirittura azioni
disoneste grazie alla protezione delle loro 'maschere digitali'.
Se usiamo Internet per studiare,
dobbiamo considerare una cosa: 'copiare' dalla Rete è facile, ma così non si
impara un bel niente.
In conclusione internet è
utilissimo però bisogna utilizzarlo come si deve.
Giovanni
sabato 30 aprile 2016
mercoledì 27 aprile 2016
sabato 23 aprile 2016
giovedì 14 aprile 2016
venerdì 8 aprile 2016
mercoledì 23 marzo 2016
giovedì 17 marzo 2016
venerdì 11 marzo 2016
La Valle d'Aosta.: presentazioni......mappe......testi descrittivi.......
Mappa realizzata da Sofia Salvatore
IL CASTELLO DI FENIS
L’anno scorso, in autunno, mi sono recata insieme
alla mia famiglia in Valle D’Aosta.
La mia casa era non molto lontana dal castello di
Fenis e quindi, tutti insieme, abbiamo deciso di andarlo a visitare.
Quando stavamo per arrivare mia sorella è caduta
e si è sbucciata un ginocchio.
La mamma cercava di consolarla, ma non ci
riusciva.
Il papà mi ha informato che il castello di Fenis
fu abitato da famiglie nobili in epoca medievale.
Osservavo che aveva una pianta a forma di trapezio
ed era delimitato da una doppia cinta di mura.
Intorno ad essa si trovavano alcuni alberi non
molto grandi; più in là si notava una staccionata di legno e, più in là ancora,
dei mattoncini alti qualche centimetro.
Sopra al castello si innalzavano imponenti
colline che erano variopinte a causa del cambiamento di colore delle foglie; il
cielo era nuvoloso.
Tra la vegetazione si intravedevano muretti che
nascondevano stradine; poi si notavano gruppi di case e, più in su, pali che
reggevano i fili che trasportavano l’energia elettrica da un edificio
all’altro.
Sentivo il fruscio del vento gelido nelle mie
orecchie, qualche mosca mi dava fastidio e la mia sorellina che piangeva con il
suo tono di voce altissimo e fastidioso.
Sofia
Un vero e proprio paradiso
In lontananza si nota una
casetta con a fianco una vigna e si ode il rumore di un trattore.Questo
prato è illuminato dal sole lucente;alcuni alberi sono color verde
smeraldo,giallo e rosso.Poco più in là a destra si trova un muretto con pietre
bianche molto grandi;sopra di esso si scorgono delle pianticelle con dei
paletti per tenerle in piedi.In alto si rivelano alcune montagne
ondulate,immerse da un “mare” di nuvole.Si intravedono delle abitazioni che
probabilmente fanno parte di un paesello e infine il cielo è di color celeste
chiaro.
Appena mi sono alzato dal
letto, ho guardato dalla finestra, ed ecco un passaggio di una bellezza straordinaria mai vista: in pianura
vi è un paesino di cinque case ed una chiesa con uno splendido campanile a
punta; vicino ad esso si può ammirare un piccolissimo boschetto pieno di alberi
spogli, che han freddo e sembra che si abbraccino tra di loro per riscaldarsi.
Più in alto, coperti dagli alberi, si intravedono due impianti sciistici, da
cui parte una funivia che prosegue ancora più in alto. La collina è ricoperta
da tantissimi abeti, ricchi di rami che fanno da cuscino alla abbondante neve
che scende silenziosa durante il periodo invernale. Inoltre ci sono le enormi
montagne che, con la loro maestosità, diventano dei giganti che dominano il
cielo.
Sofia
Un vero e proprio paradiso
Purtroppo il mio nonno viveva in Valle d´Aosta e di
solito era lui a venire da me per colpa della scuola.
Ma durante le vacanze di Natale io, mia madre e la mia
sorellina Francesca ci recavamo in
quella che, come ha detto papà, é la
regione più piccola dell´Italia.
Col treno
arrivavamo in una stazione in mezzo alle montagne.
Questa era di legno ed era davvero fantastica.
Appena vedevo
il mio caro vecchio nonno gli saltavo in braccio.
Lui aveva
lunghissime gambe e braccia rocciose che incutevano sicurezza e paura
allo stesso tempo.
I suoi occhi sembrano sorridere più della bocca
contenente una scomoda dentiera ricca di denti d´oro.
Mi guardavo intorno, pareva essere bloccati in un
sogno ed era magnifico , mi circondavano altissimi monti grigi coperti da
boschi e macchiati dalla neve che cadeva spesso da quelle parti.
Chiamavamo un taxi e raggiungevamo la casa del nonno
in valle.
Come la stazione era di legno e ricca di finestre
tonde che si affacciavano davanti.
Sopra alla soffitta si notava un tetto spiovente da
cui cadevano gocce d´acqua gelata.
Entravamo e vi posso assicurare che dall´interno
quella specie di baita era molto più calda e accogliente di quanto potesse sembrare da fuori.
Il pomeriggio mio nonno mi portava dietro alla casa
dove scorreva uno stretto ruscello che ci separava dal bosco ai piedi della
maestosa montagna.
Il cielo era quasi sempre sereno e colorato di un
azzurro che, sinceramente, non era molto comune.
L´aria alpina era magnifica.
Restavamo sui massi ad ascoltare il canto degli
usignoli provenienti dalla foresta.
Rimanevamo lí fino al tardo pomeriggio osservando le
stelle trapuntare il cielo, quando arrivava Francesca ci annunciava che era ora di mangiare.
Federico
Valentina
Si odono rumori ovattati
a causa della neve, il leggero fruscio dei pochi alberi sempreverdi che si
trovano in montagna ed ogni ora, tra le vette, riecheggia il rintocco delle
campane.
Ad intervalli regolari si
ode lo stridio della vecchia e ancora funzionante funivia, che fa risparmiare
una lunga e faticosa camminata ai numerosi turisti e sciatori.
Nella neve soffice, si osservano
le strisce lasciate dagli sci e le impronte degli scarponi, che somigliano alle
zampe di un animale.
Giuseppe
Lungo la Dora Baltea
Ero in
Valle D’ Aosta con il nonno a fare un giro in barca sulla Dora Baltea. Ad un
tratto la barca si fermò e il nonno cercò di ripararla. In quel tempo
perduto osservavo il paesaggio
circostante, anche perchè non ero mai stato in Valle D’ Aosta. Ammiravo le
piante che facevano da barriera al fiume ed erano di colore marroncino, alcune
si allungavano e sembrava che volessero toccare l’acqua; le piccole parti di
sabbia,o meglio la riva, invadevano il fiume così esso formava un’ ansa; le
rive, inoltre, erano un po’ sporche; in secondo piano, a sinistra, si
innalzavano dei maestosi alberi; si intravedevano, tra le piante del fiume,
delle baite che in piccola parte nascondevano il corso d’acqua; ancora più giù
emergeva una collina piena di alberi; quasi sullo sfondo,invece, sorgeva una
montagna con la cima innevata; sullo sfondo splendeva il sole. Udivo anche
numerosi suoni piacevoli da ascoltare: il fruscio dell’ acqua continuo e le
piccole onde che si formavano per via del venticello; le papere, che con i loro
cuccioli, andavano in giro; le barche che passavano. Poi il nonno aggiustò la
barca e quindi mi recai a casa sua. Dalla sua finestra della soffitta si vedeva
il fiume che attraversava la montagna e giungeva ad Aosta. La sua dimora era
molto piccola e molto antica però per me era la migliore perchè si vedeva un
panorama spettacolare.
Matteo
Io
e la mia famiglia nel periodo autunnale
abbiamo deciso di andare in vacanza in Valle D’Aosta. Un giorno ci siamo recati a visitare la Dora Baltea.
Arrivati ci siamo seduti su un masso a pelo d’acqua e la abbiamo osservata. Era un paesaggio
bellissimo. Le sue rive avevano cespugli,erbe e degli alberelli ; si notavano i
monti, ricoperti da qualche erba, le cime più alte erano ricoperte di neve e ghiaccio,quando
noi parlavamo sembrava che qualcuno ripetesse la nostra voce;si udiva il vento soffiare più forte che poteva tanto che muoveva i
cespugli. L’acqua era limpidissima e il
suo scroscio era accompagnato da forti raffiche di vento,udivo il rumore delle
acque che levigavano i sassi e vi si infrangevano contro. Osservavamo le nuvole
che prendevano forme strambe e ci divertivamo molto. Però il cielo si oscurava sempre di più e il
paesaggio si vedeva poco, sentivo freddo era ora di andare via.
Simone
Descrizione di un paesaggio
Osservando l’immagine
che ho scelto la prima cosa che si nota è che si tratta di un paesaggio
innevato, la neve ricopre montagne, valli e case; in primo piano sono situate,
nella valle, un gruppo di case di diverse
dimensioni, la maggior parte è costruita in legno che è un buon
isolante e questa costruzione è tipica delle
zone montuose; emerge una staccionata che circonda il viale della strada
indicando agli spazzaneve dove devono andare; nel centro del paese si innalza
il campanile di una chiesa , bianco come la soffice e candida neve.
Le montagne imponenti avviluppano il paese a valle
proteggendolo dalle correnti provenienti dal nord; gli alberi di cui sono
ricoperte sono soprattutto pini e abeti anch’essi pieni di neve.
Il cielo è sereno e le
nuvole non lo coprono affatto e questo permette che i raggi del sole arrivino
al paesino.
Proprio perché sembra
che ci sia il sole, immagino di udire il canto degli uccelli, le urla dei bambini
che giocano con la neve, le voci delle persone che passeggiano chiacchierando e
il suono delle campane che indica il giorno festivo.
Umberto
Vivevo in una piccola baita
ai piedi del Gran Paradiso .
Un giorno decisi di fare una passeggiata per
scoprire cosa c’era oltre gli alberi che
occupavano gran parte del versante della
montagna.
Appena uscii di casa mi fermai ad
osservare il paesaggio e notai quel bellissimo fiume che aveva delle acque
limpidissime e in esso si scorgevano pietre molto levigate e io ogni volta che
avevo tempo mi divertivo a prenderle e rilanciare in acqua contando quanti
rimbalzi effettuavo. Lungo gli argini c’era una piccola distesa verde con
macchie gialle.
Vicino al fiume si trovava una fila
lunghissima di pini che sembravano formare una barriera completamente verde.
Dietro ad essa si ergevano montagne altissime che sembravano toccare il
cielo azzurro con poche nuvole di un bianco sporco.
Tutto intorno era silenzio, si
udiva solo lo scroscio dell’acqua che scorreva lentamente per la gioia dei
pesci che nuotavano felicemente.
Giovanni
In inverno ci recavamo ai piedi del Monte Bianco per trascorrere le
vacanze. Negli ultimi anni non ci sono andata, ma vi voglio raccontare la mia
settimana. Quando arrivavamo di fronte a noi si ergeva un grande ristorante. I
tetti erano spioventi per evitare che la neve si accumulasse, nascosti da una
soffice e lieve distesa bianca. La prima cosa che si vedeva era uno stretto
viale di pietra che portava all'ingresso. L’ albergo era a tre piani: la parte
inferiore era ad archi costruiti in roccia, e su di esso, era collocata
un’insegna su cui c’era scritto il nome dell’hotel-ristorante; c’era un tetto
principale dove si trovavano tre stelle blu; l’esterno del secondo e terzo
piano era costruito in legno. Un signore ci accoglieva con molta gentilezza. Ci
portava a visitare la nostra stanza e noi rimanevamo sempre più colpite. La
cosa che mi conquistava di più era il
caminetto. Emanava calore, la sera era piacevole passarla lì vicino. Quando si
pranzava ci riunivamo in una stanza luminosa e all’antica. Le tende erano
delicate e di velluto. Ogni tavolo era apparecchiato per quattro persone. Dalla
cucina proveniva un buon profumo e un leggero rumore di stoviglie. Molte volte
capitava di osservare i fiocchi di neve che cadevano dal cielo come il formaggio
dalla grattugia. Per terra erano sistemati dei tappeti persiani. Quegli inverni erano per me indimenticabili.
Irene e Sofia
UN MAGNIFICO PAESAGGIO
Voglio descrivere questo magnifico paesaggio situato nella
Valle d’ Aosta. In primo piano, si nota il fiume che riflette tutto il
panorama; il prato di colore verde chiaro; i sassi che sono piantati a riva,
sono ricoperti dal muschio. Il fiume è piatto come l’olio e la sua acqua è
cristallina; la distesa è circondata da molti turisti, che si siedono sui
massi; al confine del fiume si trova un’ altura, da essa parte una lunga pineta
con alberi alti e possenti; a destra una piccola montagna ai piedi di quella
non innevata; più in alto c'è un
maestoso monte, completamente ricoperto dalla neve. Il fiume produce un suono
leggero che piacevolmente si ode,
prodotto dalla leggera brezza estiva, tipica del nord;si percepisce la
voce dei turisti affaticati, ma contenti di passare una splendida estate in
questo posto; il fruscio dei pini e il verso di alcuni uccelli giungono fino
alle persone sedute per terra.
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