Befy, la Befana
C’era una volta una befana. La befana, chiamata Befy, aveva le scarpe tutte rotte, un vestito orribile con zucche allucinanti e un foulard marrone. Un giorno Befy pensò di vendicarsi di Babbo Natale perché era lui il primo a dare i regali ai bambini e, come ogni anno, lei era sempre l’ultima. Allora si recò da Babbo Natale con la sua scopa di nome Molleggiante ma, visto che era un po’ pazzerella, andò a sbattere contro ogni abete che circondava la fabbrica di Babbo Natale. Dopo un po’ si affacciò a una minuscola finestra e osservò tutti i suoi aiutanti, cioè i folletti, al lavoro. Lei scoppiò dalla rabbia e volò verso casa. Di nascosto entrò dentro la stanza segreta dove nessuno poteva entrare e afferrò il libro con le formule magiche più potenti del mondo. Così trovò la pagina duecentoduemilaquarantadue, la pagina per scambiare Dicembre con Gennaio, e recitò :<Dicembre con tutte le tue meraviglie spostati a Gennaio per far arrivare i dolciumi preferiti dai bambini. > La formula magica funzionò splendidamente. Il giorno seguente la befana si ricordò che doveva leggere le lettere dei bambini, riempire le calze con i dolciumi e per i cattivi il carbone, regali da impacchettare… totalmente un disastro. All’improvviso arrivò Babbo Natale a sgridarla per quello che aveva fatto. Quindi Befy ritornò nella stanza segreta e recitò un’altra formula:<Dicembre ritorna al tuo posto senza fare nemmeno un capriccio.> E funzionò. La befana esclamò:<Grazie al cielo è tutto finito! Ora ho imparato la lezione: Babbo va prima ed io dopo .> Una voce continuò:<Brava Befy ! Non devi arrabbiarti se io arrivo prima, i regali comunque li porto e i bambini sono felici .>Befy gli diede ragione. Infine Befy e il Babbo divennero amici per sempre e la befana si ricordò delle parole che gli aveva detto.
Maria
La fabbrica dei giocattoli
Gelsomino era un elfo che lavorava nella fabbrica dei giocattoli perché si avvicinava il Natale e Babbo Natale doveva portare i giocattoli ai bambini di tutto il mondo a cavallo della sua slitta. Era trascorsa una settimana, l'elfo Gelsomino stava fabbricando i giocattoli chiesti dai bambini, ma, all'improvviso, la macchina costruttrice dei giochi esplose.
Gelsomino era preoccupato perché aveva paura di dirlo a Babbo Natale. Si fece coraggio e andò dal magico vecchietto e gli disse :"Signore la macchina è esplosa non posso fabbricare i giocattoli per i bambini."Babbo Natale rispose:"Allora è la fine per il Natale."Babbo Natale prese la slitta e cominciò a fare il giro del mondo sui tetti delle case dei bambini, alla ricerca della casa di Lorenzo, un bambino che, aveva saputo, era bravissimo ad aggiustare marchingegni di tutti i tipi. Arrivò sull'ultima casa e decise di farsi vedere dal bambino che lì viveva.
Scese dal camino della casa di Lorenzo. Lorenzo stava giocando sotto l'albero di Natale e, improvvisamente, lo vide . Cominciò ad urlare:"Babbo Natale è a casa mia, che bello!"Babbo Natale parlò con lui e gli disse che la macchina per fabbricare i regali si era rotta e doveva aiutare l'elfo Gelsomino ad aggiustarla. Lorenzo accettò e saltò in groppa alla slitta e partirono per il bosco incantato. Quando arrivarono, Lorenzo si presentò all'elfo Gelsomino e gli portò una buona notizia dicendogli che voleva aiutarlo ad aggiustare la macchina. Babbo Natale si accorse che, per ripararla, ci volevano la pace e l'amore. Ad un certo punto la macchina riprese a funzionare e Babbo Natale ne fu felicissimo. Riportò Lorenzo a casa, poiché lui doveva prepararsi per portare i regali ai bambini. Quando ritornò al bosco prese il sacco con i doni e cominciò a fare il giro del mondo.Alla fine vissero tutti felici e contenti.
Chiara
Vincenzo
I tre gnomi
C’erano una volta tre gnomi maschi. Uno si chiamava Gino, un altro Giorgio e l’altro ancora Pasquale. Gino era bravo, alto e magro, era il più grande di tutti; Giorgio era anche lui buono, un po’ meno alto di Gino, ma un po’ più grasso, mentre Pasquale era il più basso, il più grasso, però anche lui bravo.
Un giorno tutti e tre incontrarono un bel signore che li accolse con l’inganno. Quando arrivarono al castello, il bel signore diede loro una tazza di tè, ma ben presto si rivelò non più un gentiluomo bensì un uomo cattivissimo perché, appena gli gnomi finirono il tè, vennero incatenati dallo stregone.
Lo stregone ripeteva sempre:- Vi ucciderò!- E gli gnomi aggiungevano sempre: - Ccche papaura!-
Proprio mentre lo stregone stava infilando la sua spada, chiamata Magica, nel cuore di ogni gnomo, intervenne un giovane e bel ragazzo. Il giovane estrasse la sua spada, chiamata il Benevincesempre, e iniziò il combattimento con le spade tra lo stregone e il bel ragazzo.
La lotta era molto avvincente e lo stregone urlava: - Vincerò io, sono più forte! – E l’altro ribatteva: - No, io vincerò, perché sono dalla parte del bene e il male perde sempre! –
La battaglia era sempre più coinvolgente. All’improvviso lo stregone subì un colpo che gli perforò il cuore e morì. Così il giovane liberò gli gnomi e li fece vivere nel giardino del suo castello.
Da quel giorno l’altro castello fu considerato una rovina, di
Wojtek
I quattro gnomi
Maria
Un elfo a Miami beach
Un giorno, durante il periodo
di Natale, l’elfo Martino decise di organizzare una comitiva di elfi maestri
per andare a Miami beach, una località marina americana.
Gli elfi, abituati al freddo
glaciale del polo nord, decisero di portarsi tutti indumenti invernali, però
l’elfo Martino aveva detto loro di portarsi indumenti molto leggeri come:
canottiere, pinocchietti e costumi.
Gli elfi, non conoscendo questa
località, fecero di testa loro e misero dentro la valigia: pellicce, cappelli, stivali
piumoni…
Una settimana dopo dovettero
partire per Miami .
L’aeroporto
sembrava infinito era grosso come tutto l’Artide, era almeno alto come l’Empair
State Billy, il grattacielo più alto del mondo.
Dalle vetrate si osservavano gli
aerei che decollavano o partivano
Sulla parte opposta, dove si
faceva il check-in, si estendeva una lunga catena di negozi tutti illuminati e
addobbati al tema natalizio.
C’era molta gente che andava e
veniva con enormi valigie e buste piene di spesa, accompagnati dal sottofondo
musicale di canzoni di Natale. L’ odore di gomma e quello di canditi si
mescolavano nell’aeroporto formando una fragranza a tratti gradevole.
Alle dodici e trenta s’imbarcarono.
Lungo il tragitto gli elfi si
ponevano tante domande, in particolare all’elfo capo di tutti gli elfi maestri,
il più saggio e il più astuto di tutti gli elfi .
Arrivati alla meta, si chiesero
dove andare. L’elfo Martino disse ad alta voce: “State calmi io non so la
direzione però una soluzione la troveremo“
Gli elfi risposero: ” Appunto,
se tu non conosci la direzione noi come possiamo saperla?”
Un elfo si lamentò: ” Io qua
soffoco fa troppo caldo.”
Gli elfi dissero che era meglio
chiamare 1111, cioè il numero della guardia di smarrimento.
Quando la chiamarono, non
risultava nessuna città con quel nome.
I signori della guardia consigliarono loro di scrivere un S. O. S. che vuol dire immediato soccorso.
Ci provarono e l’idea funzionò.
Quando tornarono al villaggio,
raccontarono tutto ad amici e parenti.
Anche se la vacanza non era filata del tutto liscia, fu lo stesso un'esperienza fantastica.Vincenzo
I tre gnomi
C’erano una volta tre gnomi maschi. Uno si chiamava Gino, un altro Giorgio e l’altro ancora Pasquale. Gino era bravo, alto e magro, era il più grande di tutti; Giorgio era anche lui buono, un po’ meno alto di Gino, ma un po’ più grasso, mentre Pasquale era il più basso, il più grasso, però anche lui bravo.
Un giorno tutti e tre incontrarono un bel signore che li accolse con l’inganno. Quando arrivarono al castello, il bel signore diede loro una tazza di tè, ma ben presto si rivelò non più un gentiluomo bensì un uomo cattivissimo perché, appena gli gnomi finirono il tè, vennero incatenati dallo stregone.
Lo stregone ripeteva sempre:- Vi ucciderò!- E gli gnomi aggiungevano sempre: - Ccche papaura!-
Proprio mentre lo stregone stava infilando la sua spada, chiamata Magica, nel cuore di ogni gnomo, intervenne un giovane e bel ragazzo. Il giovane estrasse la sua spada, chiamata il Benevincesempre, e iniziò il combattimento con le spade tra lo stregone e il bel ragazzo.
La lotta era molto avvincente e lo stregone urlava: - Vincerò io, sono più forte! – E l’altro ribatteva: - No, io vincerò, perché sono dalla parte del bene e il male perde sempre! –
La battaglia era sempre più coinvolgente. All’improvviso lo stregone subì un colpo che gli perforò il cuore e morì. Così il giovane liberò gli gnomi e li fece vivere nel giardino del suo castello.
Da quel giorno l’altro castello fu considerato una rovina, di
cui furono raccontate storie paurosissime.
Wojtek
I quattro gnomi
Gino era il più piccolo e il più alto, in
testa indossava un cappello a cono rosso ed era il più coraggioso.
Pino era piuttosto basso ed era molto
intelligente, lo si vedeva dai suoi enormi occhiali rossi che gli davano un'aria
da “secchione”.
Tino era il più saggio e portava un
gonnellino bianco e un cappello con una penna d’aquila.
Lino portava sempre vestiti e cappelli di
lino ed era il più furbo.
Lo chiamavano “la volpe”.
Erano molto umili e affettuosi tra loro.
Stanchi, affamati e furibondi con la
strega un giorno si riunirono in una stanza per cercare un modo per SCAPPARE VIA:
<< Potremmo cercare di tagliare le sbarre che ci circondano?>>Ipotizzò Pino, Tino esclamò:
<<Sì, e come facciamo? Mi
meraviglio di te!>>Continuò:
<<Perché voi non dite nulla? Siete
tanto furbi e intelligenti.
<<Non so potremmo attirare Giada
rapirla e scappare>>Pensò Gino:
<<Sii! Potrebbe funzionare!!!
Bravo!>> Esultò Lino, poi urlò:
<< Strega Giada!!!Può Venire un
attimo?>>La strega tuonò:
<<Cosa??!! Potete Strillare e non sussurrare>>Con
le mani fra i capelli Gino Strillò:
<<Strega Giada!!!!!!!!!!Può venire
un momento!!????>> finalmente la strega accorse:
<<Si, si! Perché strillate? IO ci
sento!!>>Tino bisbigliò:
<<Un sacco!!!>>Gino si
dovette mantenere per non scoppiare a ridere.
La strega aprì il piccolo cancello e si trovò subito bloccata da Tino e Pino,
mentre Gino e Lino raccolsero la chiave e rinchiusero dentro la strega Giada.
Ma dopo due minuti i sorrisi scomparvero dalle loro facce: Nella
grandissima cucina c’era un enorme drago che sbarrava loro la strada per
uscire.
Decisero allora di combattere col mostro
della STREGA CHE SI CHIAMAVA Balestra.
Era cosi alto che la faccia dell’essere
era impossibile da vedere.
Il drago iniziò a sputare fuoco dappertutto,
rischiando di bruciare gli gnomi.
Ando tutto bene, bene si fa per dire,
finché Balestra non afferrò Gino.
I suoi amici, spaventati, iniziarono a
pestare il piede della creatura.
Ma all’improvviso un altro gnomo saltò da
una mensola grande mille volte più di lui.
Lo gnomo salvò Gino all’ ultimo secondo e
riuscirono a scappare dall’enorme villa.
Da quel giorno a loro si aggiunse anche
Angiolino che era uno gnomo agile coraggioso con cui vissero per sempre felici
e contenti.
Federico
NEVONE Il pupazzo di neve
C’erano una volta due bambini di nome Giorgio e Francesca che amavano giocare con la neve. Un giorno, mentre facevano i compiti delle vacanze, il postino suonò il campanello e loro, tutti e due curiosi, presero la letterina dalle mani del portalettere , la aprirono e recitarono insieme: “Cari Francesca e Giorgio , domani alle 8:30 di mattina ci sarà una gara di pupazzi di neve! Se volete partecipare mandateci una lettera per darci una risposta firmato Sara e Nicola.” Allora i due andarono dalla mamma in cucina e le fecero leggere la lettera. La mamma chiese: “Ragazzi, però siete sicuri di andarci?” Loro risposero: “Sì mamma, noi vogliamo andare con Sara e Nicola perché loro sono fenomenali a fare i pupazzi di neve e vinceremo di sicuro!”. Francesca continuò: “ E lo sai che noi amiamo la neve!” La mamma accettò, convinta dalle loro parole. Il giorno seguente i ragazzi si prepararono e si recarono alla gara con i due amici. Dopo qualche minuto iniziò il torneo e gli amici partirono come razzi. Mentre i bimbi cercavano qualcosa per addobbare il pupazzo, una valanga di neve gli precipitò addosso. Dopo si ritrovarono vivi dentro una caverna nera e buia dove un orco urlò: “Chi mi ha svegliato !?” “Ah, dei ragazzi sciocchi! Volevate svegliarmi!” Sara, tremando, esclamò: “Una valanga ci ha portato in questa grotta!” Tutti insieme gridarono. “Stavamo facendo un torneo di pupazzi!” L’orco pensò: “Mmm……… Sciocchezze! Subito dentro il pentolone, per pranzo avrò un buon stufato di bambini”. I bambini pensarono alle loro mamme e si preoccuparono. Nel pomeriggio una fatina mise in vita il loro pupazzo di neve bisbigliando: “ Alzati… alzati!!!” E cosi si alzò. Il pupazzo arrivò alla grotta, entrò in cucina e i ragazzi stupiti, piansero dalla gioia. Il Pupazzo, chiamato “Nevone”, aveva un naso a forma di patata, le braccia fatte con i rami, e otto palline: due per gli occhi e sei per la bocca. Infine il pupazzo riaccompagnò i bambini nelle loro case. Giorgio e Francesca vinsero il torneo del miglior pupazzo di neve.
Maria
Una
strega nei ghiacciai
Nel mondo dei ghiacciai, in Svizzera, di preciso a Wengen,
viveva una famiglia composta da mamma, papà, tre bimbi e due bimbe.
Erano sciatori professionisti,
ma quando non nevicava il loro mestiere era quello dei taglialegna.
I bimbi avevano
imparato che bisognava sciare sulle piste blu ed evitare quelle rosse, perché
erano pericolose.
Il papà raccomandava anche di non andare nella tana dello scoiattolo
rosso: si raccontava la leggenda che una persona era entrata lì e non ne era
più uscita. Altre persone raccontavano che si udivano voci, urla e lamenti.
Un giorno, mentre sciavano, sbadatamente, finirono su una
spericolata pista rossa.
Essendo sprovveduti su quella pista rossa, non sapevano la
strada del ritorno.
Si era fatto buio e una bufera a sorpresa li costrinse a
rifugiarsi nella tana misteriosa.
Appena si addentrarono videro un’oscura ombra: un naso adunco
e bitorzoluto sporgeva insieme al mento aguzzo e malefico – Che
ppppppaaaaaauuuraaa -.
Per tutta la stanza si respirava aria d’immondizia mescolata
con calzini ripieni di burro vecchio.
Mentre si allontanavano lei si avvicinava con l’alito perfido.
Notarono che indossava un vestito azzurro che sembrava quello di una fata. Aveva
un’aria buona, infatti, si trattava di una strega buona. La strega con loro fu
talmente gentile da ospitarli anche durante la notte. Lei raccontò che quella
persona non era uscita perché il suo cancello aveva avuto un corto circuito.
Il giorno dopo ripartirono per tornare nella loro casa, al calduccio.
Cosi si sparse la voce e tutti non ebbero più paura a entrare
in quella tana che, anzi, si trasformò
in un rifugio per gli sciatori sperduti.
Nella vigilia di Natale, un bimbo di nome Leonardo andò
al polo nord, a trovare Babbo Natale. Dopo
seicento chilometri vide una villa enorme, era la fabbrica di Babbo Natale. In quel
momento si sentì emozionatissimo perché se fosse entrato avrebbe visto un uomo
molto speciale e, forse, sarebbe stato trasformato in un elfo che l’avrebbe
aiutato, l’uomo misterioso era il distributore di regali. Così Leonardo si
addentrò nel laboratorio e vide migliaia e migliaia di elfi. Ne erano talmente
tanti che non vedeva Babbo Natale. A un certo punto, il bimbo sentì una mano
enorme sulla sua spalla e sentì un vocione grosso che esclamò:<<Oh!Oh!Oh!Quindi sei
venuto Leonardo!Vedo che il tuo sogno è quello di diventare un mio elfo
vero?>><<S-sì B-b-abbo Babbo Na-na-Natale>>Rispose
il giovane.
A quel punto, Babbo Natale, in un batter d’occhio,
trasformò Leonardo in elfo che vide avverato il
suo sogno e divenne il più
bravo degli elfi. Ogni volta che l’uomo speciale distribuiva i doni ai bambini,
lo portava con lui. Un bel giorno, Leonardo inventò una collana che, una
volta indossata, rendeva immortali. I primi che la indossarono furono i due
amici per la pelle e così vissero per sempre felici e contenti.
Andrea
Il Natale di Peppino
Un giorno Peppino decise di fare l'albero di Natale e prese tutte le decorazioni che aveva in soffitta. Iniziò a montarlo, mise le luci, le palline, i fiocchetti e la stella gialla e lo mise in un angolo della casa. Poi si recò sul terrazzo e cominciò a metterci un sacco di luci. Poco dopo si ricordò che doveva fare il presepe, allora prese tutti gli animali, i pastori, la capanna di Gesù e il muschio che era andato a fare in campagna. Per prima cosa attaccò al muro il cartellone che rendeva quasi vero il cielo e così preparò il presepe. Ad un certo punto, finito tutto il presepe, vide un penna e gli venne un'idea: scrivere una lettera a Babbo Natale. Da lui voleva una lepre con cui giocare. La mattina del 25 Dicembre si alzò presto perché voleva scartare i regali sotto l'albero e ci trovo un bellissima e piccola lepre.
Miriana
Peppino e la macchinina magica
Era il ventitré dicembre e
Peppino, un bambino gentile che viveva a Parigi in una casetta nei paraggi di
un bosco, era già sveglio. Peppino era già sveglio perché il venticinque
dicembre aveva invitato tutti i suoi amici a pranzo a casa sua. Prima di cominciare a lavorare,
si rimboccò la camicia e prese la sua macchinina magica. Quella macchinina era
magica perché era un regalo di Babbo Natale e faceva risvegliare tutti i suoi
pupazzetti di peluche. Il bambino pronunciò la formula magica e tutti gli
animali di peluche si svegliarono, ma il suo aiutante preferito era la lepre
canterina. I due si misero al lavoro .In seguito Peppino andò in soffitta per
prendere il presepe e, nel momento in cui soffiò sulla scatola, vide che Maria,
Gesù e Giuseppe si muovevano. Quando aprì la scatola Maria, Gesù e Giuseppe
uscirono dalla scatola e si misero a lavorare. Peppino prese l’ albero, lo
decorò e sotto ci mise i regali per tutti i suoi amici. Il ventitré ormai era finito ed era
venuto il ventiquattro, cioè la vigilia. Il bambino si rimise di nuovo all’
opera e iniziò a preparare il pranzo, poi prese una penna dorata e scrisse
tutti i nomi sopra dei biglietti rossi a forma di Babbo Natale e li mise ognuno
al proprio posto. Aveva preparato dei biscotti a forma di albero, un pranzo con
i fiocchi e una torta a forma di stella cometa. Arrivato il venticinque, il
giorno di Natale sentì bussare alla porta e quando la aprì vide tutti i suoi
amici. Ognuno aveva portato un dono a
Peppino così festeggiarono il Natale insieme. A mezzanotte arrivò Babbo Natale
con la slitta piena piena di doni per tutti gli invitati.
Sofia
Che bella storia!
Ieri sera attorno al camino di mio nonno si raccontavano
tante storie. I nonni insistevano nel dire che erano tutte vere, ma io non ci credevo, ore
ne racconterò anche a voi una e poi deciderete.
Mia nonna quando era
piccola viveva in campagna.
Vicino a casa c’era una bellissima fontana, dove tutti
andavano a prendere l’acqua, dalla sua finestra si sentiva che usciva dalla
cannella.
Una mattina molto,
molto presto sentì un campanellino e, incuriosita, andò a vedere.
Vicino alla fontana
c’era Babbo Natale che faceva abbeverare le sue renne. Babbo Natale disse a
nonna di non scappare, ma di chiedergli un regalo, nonna rispose che il regalo
che avrebbe voluto non poteva entrare in un pacchetto, allora Babbo Natale le
diede una pallina magica e le disse:<<Appendila all’albero, il tuo regalo
arriverà quando non te lo aspetti.>>
Il cagnolino di mia
nonna era un po’ birbantello e gli piaceva fare i dispetti.
Il giorno della vigilia saltò sull’albero e fece cadere la
pallina che si fece in mille pazzi.
Nonna passò tutta la
giornata a piangere e anche la sera andò a dormire piangendo.
La mattina presto sentì il suo cagnolino che abbaiava a una
persona, nonna uscì di casa e vide il suo papà che era tornato dalla Germania. Allora
iniziò a piangere, ma questa volta per la gioia.
Nonna ancora oggi
afferma che i regali più belli li fa Babbo Natale.
Irene
Cari zii,
come
state? Io tutto bene, volevo raccontarvi come stiamo allestendo la casa per i
preparativi di Natale.
All’esterno
della casa (lato cucina), attorno alla ringhiera della porta, abbiamo
attorcigliato un ramo di foglie con palline rosse, alla porta abbiamo appeso
una ghirlanda e alla finestra della cucina, in mezzo alle tende, abbiamo inserito
dei bastoncini con tutti i personaggi di Natale: Babbo Natale, le renne, i
pupazzi di neve…
Sul
tavolo in cucina abbiamo sistemato un centrotavola con decori natalizi e ,sotto
al televisore, ho messo l’albero natalizio cantante. Allo studio abbiamo
realizzato un presepe enorme con un fiume dove scorre l’acqua vera, la capanna, il
fuoco, tanti pastori, il mulino…
In
salotto, ieri tutta da sola, ho montato l’albero di Natale, ho appeso tutte le
palline colorate oro e rosse e annodato il fiocco rosso in cima sulla punta. Alla
finestra abbiamo appeso delle ghirlande con catenelle color oro e alla porta ho
appeso una ghirlanda.
Passando
al piano di sopra, cioè alla mia cameretta, alla maniglia della porta ho appeso
una coccarda rossa,
papà ha
abbellito le ringhiere dei balconi appendendo tante lucine colorate e al centro
una grande stella cometa che si illumina di giallo, mentre vicino ai vetri ho
appeso pupazzi con la scritta “BUONE FESTE”.
Salendo
ancora sopra al penultimo piano, sempre alla ringhiera del balcone della camera
per gli ospiti, papà ha attorcigliato dei tubi con all’interno luci colorate, e
al centro un albero di Natale.
Che ne dite,
vi piace? E voi come avete addobbato casa vostra?
Ora
vorrei dirvi cosa ho chiesto a Babbo Natale: a quello di mamma e di papà ho
chiesto i negozi dei lego Friends, mentre a quello dei nonni la scuola dei lego
Friends e spero che li riceva entrambi. Nella lettera, veramente, ho promesso
anche che sarò più brava e collaborerò di più in casa e non farò più i capricci
a casa dei nonni e li ascolterò di più. Per voi due, zia e zio, non ho promesso
niente perché di solito mi comporto sempre bene con voi.
Anche se
una cosa avrei da dirvela, voi due siete gli zii migliori del mondo intero ma,
soprattutto la cosa più importante vi auguro un buon Natale e buone feste. Salutatemi
con un grande abbraccio i due cani Maia e Gea.
Mi
raccomando appena leggerete questa lettera non mettetevi a piangere e non
emozionatevi, ma scrivetemi una bella lettera di risposta e speditemela a casa!
Con tanto
affetto la vostra
Cara Serena,
come stai?Come va a scuola?Va beh,
lasciamo perdere le chiacchiere, ti voglio raccontare come ho addobbato la
casa.
Abbiamo fatto il presepe sopra il
davanzale della finestra che si apre a vasistas.
A un angolo c’è una
<<montagna>> di carta stropicciata marrone, sotto c’è un ponte
rimpicciolito fatto da mio padre, questo è attraversato da un fiume fatto di
carta argentata dipinta di azzurro e percorso da un cigno finto, vicino alle
sponde del fiume è posizionato un omino che trasporta due secchi pieni d’acqua,
sulla sponda destra c’è un pastore con le sue pecore.
Poi ci sono molte case, tra queste,
quella che mi piace di più è quella del
fabbro che è molto spaziosa.
La grotta è assai grande e quella l’ha
fatta mio padre con il legno grosso; davanti alla capanna c’è una fontanella
minuta che va a corrente.
Per l’albero ti posso descrivere ben
poco.
E’ pieno zeppo di palline di ogni colore e
luci verdi, azzurre e rosse.
Ah, quasi dimenticavo, l’albero è mantenuto
da un enorme tronco vero, ma non pensare che sia un tronco intero, ma una
minima parte!
Fino ad ora gli addobbi sono questi,
poi non so se ne aggiungerò altri.
Ho chiesto a Babbo Natale il microscopio
e il telescopio veri, perché, sennò, con quelli finti cosa ci farei?Tu invece
cosa hai chiesto a Babbo Natale?
Ho promesso che per Natale non
farò arrabbiare i miei genitori,
altrimenti pure a Natale prenderò le
botte.
Ti saluto con affetto e aspetto una
tua risposta
come
stai cuginetta mia? Io sto benissimo. In questi giorni mi sento felice perché si
avvicina il Natale. Il Natale, per me, è la festa più bella che ci sia: si
ricevono regali e si festeggia la nascita di Gesù. A te piace il Natale?
Io,
da qualche tempo, ho finito di addobbare la mia casa, anche se quest’anno, ho
iniziato molto tardi.
Ho
cominciato a fare l’albero di Natale e il presepe una sera, sempre con l’aiuto
della mia mamma.
Ora
ti parlerò del mio albero di Natale e del presepe. L’albero di Natale è finto
perché la mamma dice che, se fosse vero, si rovinerebbe. È alto, bello e
colorato. Da lontano spicca subito all’occhio la stella rossa che si trova in
cima, in tutto l’albero ci sono molti addobbi: grappoli d’uva, melograne, cristalli di neve, palline, fiori, foglie di varie grandezze, mele e palline
con il ricamo bianco. Tutti gli addobbi sono rossi e dorati.
Per
reggere l’albero abbiamo comprato un vaso a forma di Babbo Natale colorato.
Per
realizzare il presepe, invece, abbiamo impiegato molto tempo. Abbiamo fatto
preparare due pezzi di compensato abbastanza lunghi per un presepe. Abbiamo
messo per bene i compensati e ci abbiamo posto sopra delle casette, il
ruscello,il mulino a vento,la capanna. In seguito abbiamo preso le luci bianche
e le abbiamo attaccate con dello scotch.
Poi
abbiamo aggiunto il muschio e le casette con gli artigiani. Infine abbiamo
posizionato i personaggi. Maria,Giuseppe e Gesù Bambino li abbiamo comprati a
San Gregorio Armeno a Napoli e li abbiamo posti nella capanna. Gli altri
personaggi li abbiamo messi dappertutto. E, anche se eravamo stanche, avevamo
fatto un ottimo lavoro. Oggi dobbiamo mettere solo gli oggetti in tutta la casa
(i portatovaglioli, il centrotavola, il portabicchieri)…
Da
Babbo Natale vorrei ricevere il diario segreto di Violetta poiché quello
vecchio è finito e non posso scrivere più nulla. È viola e inoltre ha delle
luci che si accendono quando lo apri.
A
Babbo Natele ho promesso di mettere i jeans, anche se a me non piacciono. Li
metterò solo per far felice la mia mamma che non ama i leggins.
Cuginetta
mia, ora devo andare! Spero tanto che questa lettera ti arrivi al più presto!
Ciao!
Gaia
Cara mamma,
voglio scriverti questa lettera, sperando di convincerti ad addobbare
casa. Mi piacerebbe fare l’albero, il presepe e mettere le luci sul balcone.
Quando eravamo piccole tu lo facevi, perché ho visto le foto. Mi piacerebbe
sapere perché non ti piace più, cosa posso fare per farti cambiare idea???
Scriverò una lettera a Babbo Natale e, al posto del regalo, gli chiederò che un
po’ della magia del Natale venga anche nel tuo cuoricino. Farò piccole promesse
perché quelle grandi non le so mantenere: non darò fastidio a Bea quando
studia, chiederò di addolcire il mio carattere ed essere meno testarda. Questo
Natale sarà molto triste perché le mie cuginette non ci saranno, infatti
andranno a Pordenone dalla mamma. Cara mamma sono contenta di scriverti questa
lettera, perché devo dirti una cosa importante. Questa sera Michele ci ha detto
che durante le vacanze di Natale, la piscina di Canneto resterà chiusa, ma noi
dobbiamo andare ad allenarci a Campobasso, sono sicura che non ti farà piacere,
ma a me piacerebbe andare.
PS: ti voglio un mondo
di bene e sono sicura che tu ne vuoi un universo a me.
Caro Mattia,
oggi ti voglio raccontare una cosa molto bella: lunedì
inizierà il mio campionato di calcio.
La prima partita la giocheremo in casa contro il
Mirabello,una squadra molto forte.
Il nostro girone è formato da quattro squadre: il
Mirabello, le Acli, e un’altra squadra di Trivento. Ora, però, parliamo del Natale.
Nei giorni scorsi ho aiutato mamma e papà a fare l’albero
di Natale.
Tu l’hai fatto l’albero di Natale?
Per prima cosa papà è dovuto andare in soffitta a
prendere le scatole con gli addobbi natalizi.
Il colore dominante dell’albero è il rosso.Sopra l’albero c’è una stella dorata.
Esso è abbellito da lucine intermittenti che mi piace
guardare la sera, quando la luce della cucina è spenta.
A casa nostra non facciamo il presepe, però , a fianco
alla TV, sistemiamo una piccola capanna di legno tutta intagliata che
rappresenta la Natività.
Devo dire che l’atmosfera natalizia è proprio bella.
Ora ti racconto che cosa mi piacerebbe ricevere da Babbo
Natale.
La cosa che desidero di più è la maglia di Del Piero , un
tablet e qualche libro da leggere.
Non so se Babbo Natale sarà molto generoso, infatti, tra
i miei propositi, c’è quello di essere più buono e soprattutto di litigare meno
con mio fratello.
Ora ti devo salutare perché devo andare a fare
catechismo.
CIAO
E A PRESTO
Giovanni
Caro zio Sandro,
Avete iniziato a fare gli addobbi natalizi?
Sai
noi a casa abbiamo già fatto l’albero di
Natale.
É di statura media, l’ho
addobbato con mia sorella,abbiamo iniziato con le luci e abbiamo visto se
funzionavano per bene,erano come sempre ogni anno bellissime, di color blu e
bianche.Poi
è venuta la parte più bella, abbiamo messo le palline. Abbiamo
fatto anche una gara: chi finiva prima le palline nello scatolone,vinceva dieci
caramelle e certamente zio ho vinto io!La
mattina dopo insieme a papà abbiamo addobbato anche il nostro balcone con luci
blu ghiaccio e ogni sera le accendiamo.Ora
ti saluto, scrivimi presto, ti voglio bene
Angelo
Caro Nino,
come stai? Io sto bene, ti volevo
raccontare come ho addobbato l’albero, l’8 Dicembre. Abbiamo preso le scatole
contenenti gli addobbi di Natale, abbiamo tirato fuori l’albero finto e mia
madre l’ha montato. In seguito io e mia sorella abbiamo preso le palline, il
puntale, le luci e alcune decorazioni. Prima di tutto, la mia mamma ha
sistemato le luci, il puntale e infine, ai piedi dell’albero, abbiamo sistemato
alcuni peluche di Babbo Natale e un pupazzo di neve .Poi abbiamo appeso le
palline rosse, bianche, arancioni, gialle, verdi e azzurre. Dopo abbiamo
preparato il presepe, ho sistemato la capanna con dentro Maria, Giuseppe,
l’asino e il bue. Con l’alluminio ho costruito un laghetto con tutti i pastori
che pescavano. Un po’ più in alto ho posto il fabbro e un piccolo pozzo. Infine
ho messo le luci rosse. Ti vorrei dire cosa chiederò a Babbo Natale e le
promesse che gli farò .Desirerei tanto xbox360 con il nuovo gioco di Skaylender
Trattim e Assasincrid, gli prometterò di essere un po’ bravo e di non
rispondere a mio padre e a mia madre. Tu che cosa chiederai a Babbo Natale? Come
hai sistemato l’albero e il presepe? Aspetto la tua risposta
Caro amico Giovanni,
come stai ? Io molto bene; ti scrivo per
farti gli auguri di Natale e raccontarti come ho addobbato la mia casa. Di
solito, tutti gli anni inizio sempre a montare le luci sul balcone che sono
tutte bianche, ad intermittenza e di altezze diverse. In seguito, sistemo
l’albero in salotto: apro i folti rami, sistemo le lucette colorate, poi
appendo le palline, che sono rosse e bianche, con decori color argento; infine
completo con fili luccicanti e, in cima, una stella cometa. Ai piedi dell’albero
costruisco il presepe composto di: pastori, pecore, maiali e donne che
accompagnano i Re Magi alla capanna. Quest’anno, come regalo, ho chiesto il
(Samsung Galaxy Trend 2) e il gioco GTA 6 che è uscito solo in Cina. In cambio
dei doni, ho fatto alcune promesse a Babbo Natale: sarò più obbediente,
continuerò ad impegnarmi a scuola e cercherò di aiutare anche qualche compagno
in difficoltà. Credo di averti raccontato proprio tutto. Ti saluto con affetto
e ti auguro un Santo Natale.
Giuseppe
Caro
amico Wojtek,
Come stai ? Io bene e tu ? Ti vorrei raccontare come sto
addobbando la casa, quale promessa farò ai miei genitori per il Natale e quale
regalo desiderei.
Io ho cominciato ad addobbare la casa l’otto Dicembre .
L’albero di Natale l’ho addobbato con palline rosse,
gialle, blu e argento. L’ho posizionato in sala. Le luci che ho messo all’albero sono di colore
argento. Alla porta mio padre ha messo una stella cometa. Il giorno dopo ho
fatto il presepe insieme alla mia famiglia e ci è venuto meglio degli altri
anni. Mia madre, sopra al tavolo, ha posto
una tovaglia rossa e sopra al tavolo della sala ha messo una tovaglia con disegnato la stella
di Natale. Però non abbiamo ancora messo le luci fuori e penso che le metteremo
fra un po’. Vicino alla porta mia madre e mio padre hanno incollato un Babbo
Natale gigantesco e dentro la sua sacca c’è scritto Buon Natale a tutti.
Sul cancello io e mio padre abbiamo messo un lungo nastro
rosso perché è il colore del Natale. Sopra al letto c’è una coperta rossa con
tanti fiocchi di neve e una decina di renne. Infine nella cameretta ho posato
un tappeto rosso con tre alberi di Natale innevati.
Quest’anno ho deciso di chiedere a Babbo Natale un
videogioco che si chiama Fifa 2015. Ho promesso ai miei genitori di andare bene
a scuola, ma questa promessa la faccio quasi tutti gli anni e non la mantengo
quasi mai. Caro amico Wojtek adesso ho finito di raccontarti e voglio sapere
come stai addobbando la tua casa. Rispondi presto.
SIMONE
Una strega nei ghiacciai
Cosi si sparse la voce e tutti non ebbero più paura a entrare
in quella tana che, anzi, si trasformò
in un rifugio per gli sciatori sperduti.
Nella vigilia di Natale, un bimbo di nome Leonardo andò
al polo nord, a trovare Babbo Natale. Dopo
seicento chilometri vide una villa enorme, era la fabbrica di Babbo Natale. In quel
momento si sentì emozionatissimo perché se fosse entrato avrebbe visto un uomo
molto speciale e, forse, sarebbe stato trasformato in un elfo che l’avrebbe
aiutato, l’uomo misterioso era il distributore di regali. Così Leonardo si
addentrò nel laboratorio e vide migliaia e migliaia di elfi. Ne erano talmente
tanti che non vedeva Babbo Natale. A un certo punto, il bimbo sentì una mano
enorme sulla sua spalla e sentì un vocione grosso che esclamò:<<Oh!Oh!Oh!Quindi sei
venuto Leonardo!Vedo che il tuo sogno è quello di diventare un mio elfo
vero?>><<S-sì B-b-abbo Babbo Na-na-Natale>>Rispose
il giovane.
A quel punto, Babbo Natale, in un batter d’occhio,
trasformò Leonardo in elfo che vide avverato il
suo sogno e divenne il più
bravo degli elfi. Ogni volta che l’uomo speciale distribuiva i doni ai bambini,
lo portava con lui. Un bel giorno, Leonardo inventò una collana che, una
volta indossata, rendeva immortali. I primi che la indossarono furono i due
amici per la pelle e così vissero per sempre felici e contenti.
Andrea
Il Natale di Peppino
Un giorno Peppino decise di fare l'albero di Natale e prese tutte le decorazioni che aveva in soffitta. Iniziò a montarlo, mise le luci, le palline, i fiocchetti e la stella gialla e lo mise in un angolo della casa. Poi si recò sul terrazzo e cominciò a metterci un sacco di luci. Poco dopo si ricordò che doveva fare il presepe, allora prese tutti gli animali, i pastori, la capanna di Gesù e il muschio che era andato a fare in campagna. Per prima cosa attaccò al muro il cartellone che rendeva quasi vero il cielo e così preparò il presepe. Ad un certo punto, finito tutto il presepe, vide un penna e gli venne un'idea: scrivere una lettera a Babbo Natale. Da lui voleva una lepre con cui giocare. La mattina del 25 Dicembre si alzò presto perché voleva scartare i regali sotto l'albero e ci trovo un bellissima e piccola lepre.
MirianaPeppino e la macchinina magica
Era il ventitré dicembre e
Peppino, un bambino gentile che viveva a Parigi in una casetta nei paraggi di
un bosco, era già sveglio. Peppino era già sveglio perché il venticinque
dicembre aveva invitato tutti i suoi amici a pranzo a casa sua. Prima di cominciare a lavorare,
si rimboccò la camicia e prese la sua macchinina magica. Quella macchinina era
magica perché era un regalo di Babbo Natale e faceva risvegliare tutti i suoi
pupazzetti di peluche. Il bambino pronunciò la formula magica e tutti gli
animali di peluche si svegliarono, ma il suo aiutante preferito era la lepre
canterina. I due si misero al lavoro .In seguito Peppino andò in soffitta per
prendere il presepe e, nel momento in cui soffiò sulla scatola, vide che Maria,
Gesù e Giuseppe si muovevano. Quando aprì la scatola Maria, Gesù e Giuseppe
uscirono dalla scatola e si misero a lavorare. Peppino prese l’ albero, lo
decorò e sotto ci mise i regali per tutti i suoi amici. Il ventitré ormai era finito ed era
venuto il ventiquattro, cioè la vigilia. Il bambino si rimise di nuovo all’
opera e iniziò a preparare il pranzo, poi prese una penna dorata e scrisse
tutti i nomi sopra dei biglietti rossi a forma di Babbo Natale e li mise ognuno
al proprio posto. Aveva preparato dei biscotti a forma di albero, un pranzo con
i fiocchi e una torta a forma di stella cometa. Arrivato il venticinque, il
giorno di Natale sentì bussare alla porta e quando la aprì vide tutti i suoi
amici. Ognuno aveva portato un dono a
Peppino così festeggiarono il Natale insieme. A mezzanotte arrivò Babbo Natale
con la slitta piena piena di doni per tutti gli invitati.
Che bella storia!
Sofia
Ieri sera attorno al camino di mio nonno si raccontavano
tante storie. I nonni insistevano nel dire che erano tutte vere, ma io non ci credevo, ore
ne racconterò anche a voi una e poi deciderete.
Mia nonna quando era
piccola viveva in campagna.
Vicino a casa c’era una bellissima fontana, dove tutti
andavano a prendere l’acqua, dalla sua finestra si sentiva che usciva dalla
cannella.
Una mattina molto,
molto presto sentì un campanellino e, incuriosita, andò a vedere.
Vicino alla fontana
c’era Babbo Natale che faceva abbeverare le sue renne. Babbo Natale disse a
nonna di non scappare, ma di chiedergli un regalo, nonna rispose che il regalo
che avrebbe voluto non poteva entrare in un pacchetto, allora Babbo Natale le
diede una pallina magica e le disse:<<Appendila all’albero, il tuo regalo
arriverà quando non te lo aspetti.>>
Il cagnolino di mia
nonna era un po’ birbantello e gli piaceva fare i dispetti.
Il giorno della vigilia saltò sull’albero e fece cadere la
pallina che si fece in mille pazzi.
Nonna passò tutta la
giornata a piangere e anche la sera andò a dormire piangendo.
La mattina presto sentì il suo cagnolino che abbaiava a una
persona, nonna uscì di casa e vide il suo papà che era tornato dalla Germania. Allora
iniziò a piangere, ma questa volta per la gioia.
Nonna ancora oggi
afferma che i regali più belli li fa Babbo Natale.
Irene
Cara Serena,
come stai?Come va a scuola?Va beh,
lasciamo perdere le chiacchiere, ti voglio raccontare come ho addobbato la
casa.
Abbiamo fatto il presepe sopra il
davanzale della finestra che si apre a vasistas.
A un angolo c’è una
<<montagna>> di carta stropicciata marrone, sotto c’è un ponte
rimpicciolito fatto da mio padre, questo è attraversato da un fiume fatto di
carta argentata dipinta di azzurro e percorso da un cigno finto, vicino alle
sponde del fiume è posizionato un omino che trasporta due secchi pieni d’acqua,
sulla sponda destra c’è un pastore con le sue pecore.
Poi ci sono molte case, tra queste,
quella che mi piace di più è quella del
fabbro che è molto spaziosa.
La grotta è assai grande e quella l’ha
fatta mio padre con il legno grosso; davanti alla capanna c’è una fontanella
minuta che va a corrente.
Per l’albero ti posso descrivere ben
poco.
E’ pieno zeppo di palline di ogni colore e
luci verdi, azzurre e rosse.
Ah, quasi dimenticavo, l’albero è mantenuto
da un enorme tronco vero, ma non pensare che sia un tronco intero, ma una
minima parte!
Fino ad ora gli addobbi sono questi,
poi non so se ne aggiungerò altri.
Ho chiesto a Babbo Natale il microscopio
e il telescopio veri, perché, sennò, con quelli finti cosa ci farei?Tu invece
cosa hai chiesto a Babbo Natale?
Ho promesso che per Natale non
farò arrabbiare i miei genitori,
altrimenti pure a Natale prenderò le
botte.
Ti saluto con affetto e aspetto una
tua risposta
come
stai cuginetta mia? Io sto benissimo. In questi giorni mi sento felice perché si
avvicina il Natale. Il Natale, per me, è la festa più bella che ci sia: si
ricevono regali e si festeggia la nascita di Gesù. A te piace il Natale?
Io,
da qualche tempo, ho finito di addobbare la mia casa, anche se quest’anno, ho
iniziato molto tardi.
Ho
cominciato a fare l’albero di Natale e il presepe una sera, sempre con l’aiuto
della mia mamma.
Ora
ti parlerò del mio albero di Natale e del presepe. L’albero di Natale è finto
perché la mamma dice che, se fosse vero, si rovinerebbe. È alto, bello e
colorato. Da lontano spicca subito all’occhio la stella rossa che si trova in
cima, in tutto l’albero ci sono molti addobbi: grappoli d’uva, melograne, cristalli di neve, palline, fiori, foglie di varie grandezze, mele e palline
con il ricamo bianco. Tutti gli addobbi sono rossi e dorati.
Per
reggere l’albero abbiamo comprato un vaso a forma di Babbo Natale colorato.
Per
realizzare il presepe, invece, abbiamo impiegato molto tempo. Abbiamo fatto
preparare due pezzi di compensato abbastanza lunghi per un presepe. Abbiamo
messo per bene i compensati e ci abbiamo posto sopra delle casette, il
ruscello,il mulino a vento,la capanna. In seguito abbiamo preso le luci bianche
e le abbiamo attaccate con dello scotch.
Poi
abbiamo aggiunto il muschio e le casette con gli artigiani. Infine abbiamo
posizionato i personaggi. Maria,Giuseppe e Gesù Bambino li abbiamo comprati a
San Gregorio Armeno a Napoli e li abbiamo posti nella capanna. Gli altri
personaggi li abbiamo messi dappertutto. E, anche se eravamo stanche, avevamo
fatto un ottimo lavoro. Oggi dobbiamo mettere solo gli oggetti in tutta la casa
(i portatovaglioli, il centrotavola, il portabicchieri)…
Da
Babbo Natale vorrei ricevere il diario segreto di Violetta poiché quello
vecchio è finito e non posso scrivere più nulla. È viola e inoltre ha delle
luci che si accendono quando lo apri.
A
Babbo Natele ho promesso di mettere i jeans, anche se a me non piacciono. Li
metterò solo per far felice la mia mamma che non ama i leggins.
Cuginetta
mia, ora devo andare! Spero tanto che questa lettera ti arrivi al più presto!
Ciao!
Gaia
Cara mamma,
voglio scriverti questa lettera, sperando di convincerti ad addobbare
casa. Mi piacerebbe fare l’albero, il presepe e mettere le luci sul balcone.
Quando eravamo piccole tu lo facevi, perché ho visto le foto. Mi piacerebbe
sapere perché non ti piace più, cosa posso fare per farti cambiare idea???
Scriverò una lettera a Babbo Natale e, al posto del regalo, gli chiederò che un
po’ della magia del Natale venga anche nel tuo cuoricino. Farò piccole promesse
perché quelle grandi non le so mantenere: non darò fastidio a Bea quando
studia, chiederò di addolcire il mio carattere ed essere meno testarda. Questo
Natale sarà molto triste perché le mie cuginette non ci saranno, infatti
andranno a Pordenone dalla mamma. Cara mamma sono contenta di scriverti questa
lettera, perché devo dirti una cosa importante. Questa sera Michele ci ha detto
che durante le vacanze di Natale, la piscina di Canneto resterà chiusa, ma noi
dobbiamo andare ad allenarci a Campobasso, sono sicura che non ti farà piacere,
ma a me piacerebbe andare.
PS: ti voglio un mondo
di bene e sono sicura che tu ne vuoi un universo a me.
Caro Mattia,
oggi ti voglio raccontare una cosa molto bella: lunedì
inizierà il mio campionato di calcio.
La prima partita la giocheremo in casa contro il
Mirabello,una squadra molto forte.
Il nostro girone è formato da quattro squadre: il
Mirabello, le Acli, e un’altra squadra di Trivento. Ora, però, parliamo del Natale.
Nei giorni scorsi ho aiutato mamma e papà a fare l’albero
di Natale.
Tu l’hai fatto l’albero di Natale?
Per prima cosa papà è dovuto andare in soffitta a
prendere le scatole con gli addobbi natalizi.
Il colore dominante dell’albero è il rosso.Sopra l’albero c’è una stella dorata.
Esso è abbellito da lucine intermittenti che mi piace
guardare la sera, quando la luce della cucina è spenta.
A casa nostra non facciamo il presepe, però , a fianco
alla TV, sistemiamo una piccola capanna di legno tutta intagliata che
rappresenta la Natività.
Devo dire che l’atmosfera natalizia è proprio bella.
Ora ti racconto che cosa mi piacerebbe ricevere da Babbo
Natale.
La cosa che desidero di più è la maglia di Del Piero , un
tablet e qualche libro da leggere.
Non so se Babbo Natale sarà molto generoso, infatti, tra
i miei propositi, c’è quello di essere più buono e soprattutto di litigare meno
con mio fratello.
Ora ti devo salutare perché devo andare a fare
catechismo.
CIAO
E A PRESTO
Giovanni
Caro zio Sandro,
Giovanni
Caro zio Sandro,
Avete iniziato a fare gli addobbi natalizi?
Sai
noi a casa abbiamo già fatto l’albero di
Natale.
É di statura media, l’ho
addobbato con mia sorella,abbiamo iniziato con le luci e abbiamo visto se
funzionavano per bene,erano come sempre ogni anno bellissime, di color blu e
bianche.Poi
è venuta la parte più bella, abbiamo messo le palline. Abbiamo
fatto anche una gara: chi finiva prima le palline nello scatolone,vinceva dieci
caramelle e certamente zio ho vinto io!La
mattina dopo insieme a papà abbiamo addobbato anche il nostro balcone con luci
blu ghiaccio e ogni sera le accendiamo.Ora
ti saluto, scrivimi presto, ti voglio bene
Angelo
Caro Nino,
come stai? Io sto bene, ti volevo
raccontare come ho addobbato l’albero, l’8 Dicembre. Abbiamo preso le scatole
contenenti gli addobbi di Natale, abbiamo tirato fuori l’albero finto e mia
madre l’ha montato. In seguito io e mia sorella abbiamo preso le palline, il
puntale, le luci e alcune decorazioni. Prima di tutto, la mia mamma ha
sistemato le luci, il puntale e infine, ai piedi dell’albero, abbiamo sistemato
alcuni peluche di Babbo Natale e un pupazzo di neve .Poi abbiamo appeso le
palline rosse, bianche, arancioni, gialle, verdi e azzurre. Dopo abbiamo
preparato il presepe, ho sistemato la capanna con dentro Maria, Giuseppe,
l’asino e il bue. Con l’alluminio ho costruito un laghetto con tutti i pastori
che pescavano. Un po’ più in alto ho posto il fabbro e un piccolo pozzo. Infine
ho messo le luci rosse. Ti vorrei dire cosa chiederò a Babbo Natale e le
promesse che gli farò .Desirerei tanto xbox360 con il nuovo gioco di Skaylender
Trattim e Assasincrid, gli prometterò di essere un po’ bravo e di non
rispondere a mio padre e a mia madre. Tu che cosa chiederai a Babbo Natale? Come
hai sistemato l’albero e il presepe? Aspetto la tua risposta
Caro amico Giovanni,
come stai ? Io molto bene; ti scrivo per
farti gli auguri di Natale e raccontarti come ho addobbato la mia casa. Di
solito, tutti gli anni inizio sempre a montare le luci sul balcone che sono
tutte bianche, ad intermittenza e di altezze diverse. In seguito, sistemo
l’albero in salotto: apro i folti rami, sistemo le lucette colorate, poi
appendo le palline, che sono rosse e bianche, con decori color argento; infine
completo con fili luccicanti e, in cima, una stella cometa. Ai piedi dell’albero
costruisco il presepe composto di: pastori, pecore, maiali e donne che
accompagnano i Re Magi alla capanna. Quest’anno, come regalo, ho chiesto il
(Samsung Galaxy Trend 2) e il gioco GTA 6 che è uscito solo in Cina. In cambio
dei doni, ho fatto alcune promesse a Babbo Natale: sarò più obbediente,
continuerò ad impegnarmi a scuola e cercherò di aiutare anche qualche compagno
in difficoltà. Credo di averti raccontato proprio tutto. Ti saluto con affetto
e ti auguro un Santo Natale.
Giuseppe
Caro
amico Wojtek,
Come stai ? Io bene e tu ? Ti vorrei raccontare come sto
addobbando la casa, quale promessa farò ai miei genitori per il Natale e quale
regalo desiderei.
Io ho cominciato ad addobbare la casa l’otto Dicembre .
L’albero di Natale l’ho addobbato con palline rosse,
gialle, blu e argento. L’ho posizionato in sala. Le luci che ho messo all’albero sono di colore
argento. Alla porta mio padre ha messo una stella cometa. Il giorno dopo ho
fatto il presepe insieme alla mia famiglia e ci è venuto meglio degli altri
anni. Mia madre, sopra al tavolo, ha posto
una tovaglia rossa e sopra al tavolo della sala ha messo una tovaglia con disegnato la stella
di Natale. Però non abbiamo ancora messo le luci fuori e penso che le metteremo
fra un po’. Vicino alla porta mia madre e mio padre hanno incollato un Babbo
Natale gigantesco e dentro la sua sacca c’è scritto Buon Natale a tutti.
Sul cancello io e mio padre abbiamo messo un lungo nastro
rosso perché è il colore del Natale. Sopra al letto c’è una coperta rossa con
tanti fiocchi di neve e una decina di renne. Infine nella cameretta ho posato
un tappeto rosso con tre alberi di Natale innevati.
Quest’anno ho deciso di chiedere a Babbo Natale un
videogioco che si chiama Fifa 2015. Ho promesso ai miei genitori di andare bene
a scuola, ma questa promessa la faccio quasi tutti gli anni e non la mantengo
quasi mai. Caro amico Wojtek adesso ho finito di raccontarti e voglio sapere
come stai addobbando la tua casa. Rispondi presto.
SIMONE
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