Alberi
malinconici
bisbigliano
mentre si
vestono di mille colori.
Alberi che si
abbracciano
e si
spogliano
di foglie
piccole e leggere.
Un sentiero
ricoperto
di minuscole farfalle morte
si nasconde dietro a una rupe. La nebbia impalpabile
si appoggia lentamente.
Alunni IV B
di minuscole farfalle morte
si nasconde dietro a una rupe. La nebbia impalpabile
si appoggia lentamente.
Alunni IV B
Suoni misteriosi
Plip plip
plop plop
una goccia cade
altre la seguono
si posano a terra.
Cri cri cri
risuona nel bosco.
si prolunga tra i rami
che si protendono
verso l'alto.
È
autunno e il cielo è nuvoloso
ma è
anche meraviglioso ,
dagli
alberi cadono le foglie
e un
bambino poche ne raccoglie.
Fuori
c’è un gran vento
che tira
le nuvole veloce verso TRIVENTO.
Ho visto
che c’è tanta pioggia
devo
andare subito sotto una loggia.
e io sono
contento,
sulla strada di Foggia
cade
pure la pioggia.
Un bambino raccoglie le
foglie
cadute dalle piante ormai spoglie.
Il cielo è nuvoloso
diventa
sempre più minaccioso.
In una cesta ci sono le pere
e in un'altra le uve nere.
E
fra un po’ sarà piovoso.
Sulle
alte e appuntite montagne
si
trovano tante castagne.
Dall’albero triste cadono le ultime
foglie,
corre il bambino e le raccoglie.
L’autunno è ormai arrivato
Non si può più giocare sul prato.
Non si può più giocare sul prato.
Quando mi sveglio la mattina
d’improvviso vedo la brina. Dopo un po’ sento il vento
e penso subito a Trivento.
Quando esco vedo le foglie colorate
e penso ai colori delle mie giornate.
Vedo anche che gli alberi sono spogli
con i rami secchi che tu cogli.
Passeggiata nel bosco
Non trovavamo la casa ,chiedemmo indicazioni a un abitante e lui ci disse che dovevamo addentrarci nel bosco. Siccome mamma non se la sentiva, chiese un passaggio a una persona di sua conoscenza .
Ci addentrammo nel bosco, i rami degli alberi entravano nei finestrini aperti e si intravedevano i funghi. Mamma si voleva fermare a raccoglierli, solo che il signore non glielo consigliò :potevano essere velenosi .
Si udiva un leggero crepitio, erano le ruote della macchina che calpestavano le foglie ormai secche .
Il signore ci lasciò a cento metri dalla casa della signora.
Guardando per terra, si notavano i mucchi di foglie variopinte ,il colore che spiccava di più era il marrone .
Mamma notò anche delle ghiande , pensò di raccoglierle per farci delle applicazioni con l’uncinetto .
La casa della signora ormai di fronte a noi era immersa tra i rami degli alberi, sul prato era pericoloso camminarci: la rugiada aveva bagnato tutto, quindi si poteva scivolare.
Tornammo a casa perché era ormai notte e il bosco a volte preserva brutte sorprese .
Vincenzo
Ieri, con il mio amico Giovanni, ci siamo recati nel bosco per
fare una passeggiata.Quando i nostri genitori ci hanno lasciato su un sentiero, nel
bel mezzo del bosco di Maiella, il mio amico Giovanni ha avuto un po’ di paura e ha esclamato
tremando:-Giuseppe, ma per caso hai paura del bosco buio e fitto?
Io tranquillo ho risposto:
Io tranquillo ho risposto:
-No Giovanni, io non ho per niente paura del bosco –e il mio amico ha aggiunto balbettando:
- O ok allora pr pro..
proseguiamo.-
Percorsi una dozzina di
passi, il mio amico Giovanni si è calmato e abbiamo cominciato a raccogliere
alcune foglie: rosse, gialle, marroni, arancioni e, raramente,
qualcuna verde, poiché era autunno. Arrivati nella parte più
alta ho osservato molte cose:a sinistra emergeva un miscuglio di pini, abeti e anche qualche
quercia secolare; più a destra si notava qualche cinghiale, che per fortuna non
ha visto Giovanni, altrimenti sarebbero stati guai.
Al centro, guardando in alto, si intravedeva qualche spicchio di
cielo, altrimenti era tutto ricoperto da betulle con la chioma fittissima.Dietro a noi era situato un campo pieno zeppo di alberi di ulivo.Giovanni, purtroppo, mentre riscendevamo dalla collina, ha
notato un cinghiale
con un pelo irsuto fitto e marrone. Il mio amico si è messo ad urlare e rispetto a me se l’è
fatta sotto.Ma io, per calmarlo, gli ho spiegato che era solo un pony .Così abbiamo continuato la discesa e, appena arrivati in
pianura, ho chiamato mio padre
e gli ho detto:
-Papà ci vieni a prendere, prima che un altro animale sbuchi
davanti agli occhi di Giovanni e lo spaventi?
E lui ha risposto: -Sì, farò il prima possibile-
E, una volta arrivato, il mio amico ha esclamato che era stata una passeggiata paurosa, ma bella.
E lui ha risposto: -Sì, farò il prima possibile-
E, una volta arrivato, il mio amico ha esclamato che era stata una passeggiata paurosa, ma bella.
Giuseppe
In una bella giornata autunnale il mio papà mi propose:<<Vogliamo fare una passeggiata al bosco per raccogliere delle castagne?>>
Io risposi:<<Ma certo,andiamo!>>
Prendemmo un cesto ciascuno dove posare le castagne, dei panini e delle bevande e partimmo per la nostra passeggiata.
Mentre camminavo vedevo alberi dai mille colori, foglie che volteggiavano posandosi a terra,passerotti che volavano felici nel cielo sereno.
Ad un tratto il mio papà mi prese per mano, mi mise in braccio e mi portò in una zona che non avevo mai visitato.
Dovemmo camminare su un sentiero molto stretto,nascosto tra gli alberi e roccioso.
Arrivati il papà mi domandò:<<Avevi mai visto uno spettacolo così bello?>>
Io non risposi, non potevo rispondere,rimasi a bocca aperta. Non avevo mai visto una cosa del genere.
La prima cosa che mi colpì fu la meravigliosa cascata che scendeva formando un piccolo e grazioso laghetto.
Nel laghetto nuotava una bella papera e dietro la seguivano i suoi cuccioli.
Si poteva anche attraversare con un piccolo ponte di legno.
Il laghetto era circondato da alberi maestosi: salici piangenti,pini,querce e cespugli che avevano le foglie dipinte di vari colori: rosso,arancione, giallo, marrone e un paio rimaste ancora verdi.
Gli alberi si rispecchiavano nell’acqua e la rendevano bellissima facendola sembrare colorata.
Dietro la fitta vegetazione spiccavano delle panchine marroni avvolte dalle foglie cadute.
Infine nella radura si innalzavano delle giostre: due altalene gialle e azzurre e scivoli rossi e blu.
Questo parco abbandonato tra gli alberi era circondato da un basso muretto di pietra.
Si sentiva il dolce calpestio delle foglie quando camminavamo, gli uccellini che cantavano e il lieve gorgoglio dell’acqua che scendeva.
Il papà mi informò:<<Questo era il parco dove da piccolo venivo sempre a giocare con i miei amici!>>
Io risposi:<<Dici davvero!>>Lui mi guardò e aggiunse:<<Questo è il ricordo che mi piace di più di quando ero piccolo!>>
Il papà mi fece giocare un po’ sull'altalena e anche sullo scivolo.
Visto che c’erano delle panchine approfittammo dell’occasione e mangiammo i nostri panini. Finito di mangiare ci rincamminammo per raccogliere le castagne. Finalmente trovammo degli alberi che avevano delle castagne attaccate ai rami.
Ne raccogliemmo una grande quantità e riempimmo tutti e due i cesti.
Ne raccogliemmo una grande quantità e riempimmo tutti e due i cesti.
Felici ed entusiasti dei cesti pieni di castagne ritornammo a casa e raccontai alla mamma del meraviglioso parco che il papà mi aveva fatto vedere.
Grazia
Era una splendida giornata d'autunno ed io proposi a mia madre:"Mamma posso chiamare Tiziano per andare a raccogliere i funghi nel bosco?"
"Va bene, però entro le otto devi stare a casa."
Salii le scale e presi il telefono, digitai il numero e chiamai. Dopo qualche minuto, sentii una voce : "Pronto chi parla?"domandò Tiziano incuriosito. Io risposi:" Tiziano, sono io Matteo, vuoi venire a raccogliere i funghi nel bosco?" " Ma certo!" rispose Tiziano.
Mi preparai e lo aspettai sulla soglia del portone di casa. Il mio amico arrivò in un batter d'occhio e insieme ci avviammo. Lungo la camminata parlavamo della scuola: "Com'è andata la verifica? Hai fatto i compiti?"
A un tratto Tiziano notò un piccolo fungo e attirò la mia attenzione, io lo cominciai ad osservare. Il fungo era, forse,appena spuntato. Era nascosto dietro un albero e si intravedeva un minuscolo cappello rosso ricoperto da macchie bianche e rosse. Decidemmo di raccoglierlo.
Più avanti si sentiva il rumore dell'acqua, allora ci chiedemmo:" Forse ci sarà un torrente o un fiume?"
Il corso d'acqua aveva un letto molto piccolo ed era poco profondo; sul fondo si intravedevano piccole pietre arrotondate su cui si potava camminare e passare sull'altra sponda.
Seguimmo il corso del fiume che ci portò fino ad una radura.
L'area era ricoperta da foglie secche dai colori autunnali. Tutt'intorno c'erano delle querce ormai spoglie ed infreddolite.
Tiziano esclamò:" Brrr.... che freddo, ormai è sera, torniamo a casa, anche se non abbiamo raccolto nessun fungo!"
Alle 20:00 in punto ero a casa, salutai Tiziano e raccontai la mia avventura ai miei genitori.
Avevo avuto molta paura in quel bosco, ma nello stesso tempo ero stato felice per aver ammirato tante bellezze naturali e per aver passato una splendida giornata in compagnia del mio amico.
,
Matteo
Caro Autunno,
bentornato, come stai? Io molto bene, ti piace Trivento? Buona permanenza in paese.
Tu lo sai che non mi sei molto simpatico, ma ora che ci penso porti anche delle note positive: il compleanno di nonna, quello di Wojtek e di Giovanni e l'onomastico di mio padre e non vedo l'ora di preparare a tutti una bella torta!
Durante i tuoi mesi sarò costretto a sentire il fastidioso calpestio che dovrò emettere sulle tue coloratissime e orribili foglie, il ticchettio della pioggia; non potrò più giocare a calcio davanti a casa per il freddo che porterai; nel momento in cui mi sveglierò la mattina e mi affaccerò alla finestra non potrò osservare più il sole e sentire gli adorabili uccellini che avevano costruito il nido su un albero, ma noterò sicuramente la candida e maledetta brina.
E poi Halloween, la festa più brutta mai inventata nella storia della terra, dopo il Big Bang, la festa in cui piccole e grandi bugie si uniscono e sciocchezze inutili spaventano piccoli, teneri e indifesi bambini.
Non vedo l'ora che arrivi la santa, solare e bellissima primavera con i suoi fiorellini,
Arrivederci Autunno e buone cose e ,mi raccomando, non ti scordare di passare in fretta.
Aspetto una tua risposta e, intanto, non esaltarti troppo!
Federico
Matteo
Lettere all'autunno
Caro Autunno,
bentornato, come stai? Io molto bene, ti piace Trivento? Buona permanenza in paese.
Maria: " Che bello il compleanno!" |
Durante i tuoi mesi sarò costretto a sentire il fastidioso calpestio che dovrò emettere sulle tue coloratissime e orribili foglie, il ticchettio della pioggia; non potrò più giocare a calcio davanti a casa per il freddo che porterai; nel momento in cui mi sveglierò la mattina e mi affaccerò alla finestra non potrò osservare più il sole e sentire gli adorabili uccellini che avevano costruito il nido su un albero, ma noterò sicuramente la candida e maledetta brina.
E poi Halloween, la festa più brutta mai inventata nella storia della terra, dopo il Big Bang, la festa in cui piccole e grandi bugie si uniscono e sciocchezze inutili spaventano piccoli, teneri e indifesi bambini.
Non vedo l'ora che arrivi la santa, solare e bellissima primavera con i suoi fiorellini,
Arrivederci Autunno e buone cose e ,mi raccomando, non ti scordare di passare in fretta.
Aspetto una tua risposta e, intanto, non esaltarti troppo!
Federico
Lo sai che mi sei un pochettino
antipatico: accorci le giornate e di solito piove sempre, quindi non posso
uscire fuori a giocare con mio fratello a pallone. Ma in fondo in fondo mi
piaci perché tu porti una grande festa:
Hallowween. Mi piaci autunno lo sai perché? Il primo ottobre è il compleanno di
mio fratello Daniele!
Per merito tuo posso andare a divertirmi a cogliere i
funghi insieme a mio padre, lui ne coglie così così, invece io non ne trovo
nessuno. Una cosa bellissima è che in autunno ci sono le castagne! E a me
piacciono un sacco sia lesse e sia arrosto. Una altra cosa bella è che tu
autunno sembri veramente un pittore! Gli alberi cambiano i colori. Un’altra cosa bella tu ci regali: quando cadono le foglie, a me
piace giocarci e mi piace anche buttarmi in mezzo ad esse. Sembra come buttarsi
su un cuscino morbido. Sei proprio un giocherellone! Alla prossima! Arrivederci
ci vediamo il prossimo anno.
Simone
Caro autunno,
ben tornato, come stai? Io bene, sono felice di rincontrarti, soprattutto perché sei solare e pieno di colori. Mi piace giocare con le foglie multicolori che fai cadere dagli alberi, sembrano un grosso materasso ed è divertente saltarci sopra, o mangiare le noci fresche, perché le puoi sbucciare. Con te le giornate sono più corte, ma a me non dispiace, perché vado a dormire presto (io adoro dormire). Peccato che le ore più calde della giornata noi le dobbiamo passare a scuola, mi piacerebbe studiare all’ aria aperta. In cantina da nonno si sente il profumo del mosto, io l’ho assaggiato è dolcissimo, ma è anche piena di moscerini, ma proprio tanti! Qualsiasi paesaggio io guardi è cosi ricco di colori che anche un pittore avrebbe difficoltà a disegnarlo. Non sei la mia stagione preferita, perché il tuo arrivo fa riaprire le scuole, non è colpa tua e un poco mi dispiace. Ti voglio bene anche perché ci prepari all’ inverno, l’altra mia stagione preferita. Mi raccomando regalaci ancora tante giornate di sole. Alla prossima.
Irene
Caro autunno,
da adesso le giornate si accorceranno sempre di più, comincia a fare più freddo, gli uccelli migratori se ne vanno, gli alberi ingialliscono e le fogli cambiano colore fino a staccarsi .
In questi giorni si vendemmia, si raccoglie l' uva e si raccolgono altri frutti come le castagne, le pere, i fichi, le nespole e i mandarini.
I miei progetti per questo autunno sono pochi perché le giornate si accorciano e, purtroppo, arriva troppo presto la sera e, quindi, devo tornare a casa presto e poi è iniziata la scuola e il pomeriggio devo fare i compiti.
Rispondi al più presto buona giornata.
Angelo Mastroiacovo
"Paesaggio autunnale" Grazia |
Caro Autunno,
Ben tornato! Come stai? A me tutto bene. Ora che tu sei arrivato puoi far crescere le castagne che io mi mangio sempre al forno. Quando mi affaccio alla finestra non vedo più i bambini che giocano fuori e osservo le foglie che ballano. Però ci fai brutti scherzi: fai piovere e dobbiamo restare in casa. Lo sai, sei un vero pittore perché dipingi le foglie di diversi colori: giallo, rosso, marrone. Nel bosco trovo i tuoi funghi deliziosi. E la cosa più bella è la festa che regali ai bambini, cioè Halloween. Mi è piaciuto tanto scrivere questa lettera.
Baci.
Maria
Caro autunno .
Ben arrivato , come va ? Come stai ? Io sto bene .
Quando vieni colori gli alberi di giallo , rosso e marrone e devo dire che sei un bravo pittore .
Fai cadere le foglie, io le raggruppo e mi ci butto sopra e non mi faccio male .
Mentre cammino per strada mi piace calpestare le foglie che tu rendi secche , adoro udire il loro crepitio .
Nella tua stagione cade il mio compleanno, quello del mio caro amico WOJTEK e quello del mio amico Lorenzo .
Alcune volte fai dei brutti scherzi: rendi il tempo brutto e io non posso uscire a giocare a pallone con i miei amici.
Però ti devo anche ringraziare perché fai maturare bei frutti come il cachi che mangia mio padre e mia madre.
Poi fai crescere le castagne ed io ne sono molto goloso .
Questo è tutto attendo risposte.
Giovanni
Caro autunno,
a me non sei simpatico perché non mi piace starmene tutto il giorno a casa per la pioggia che ci mandi spesso.
Mi piaci solo perché faccio il compleanno il 14 Novembre, per le foglie colorate cadute dagli alberi che ammiro dal balcone.
Allorché esco di casa, mi reco vicino agli alberi e mi tuffo nella gran quantità di foglie gialle perché è il mio colore preferito, mi piaci anche per il 31 Ottobre, giorno in cui si festeggia Halloween.
Ah l’ultima cosa per cui mi piaci: è bello andare a raccogliere nel bosco le castagne che a me piacciono molto cotte, i funghi non velenosi che adora mia sorella Alessia, ma a me non sembrano così buoni.
Una volta io e la mia famiglia siamo andati nel bosco a raccogliere le castagne.
Ne abbiamo trovate molte, ma, ad un certo punto, ho intravisto un grosso cinghiale marrone che stava mangiando.
Ho subito urlato a mamma: ”Aiuto , mamma!
C’è un grosso cinghiale!”
Mia madre ha risposto: ”È impossibile Nino!”
Lei ha dato un’occhiata e ha gridato a tutti:”È vero , c’è un grosso cinghiale che si sta avvicinando!”
Noi siamo saliti immediatamente in macchina e siamo partiti alla svelta.
Quel giorno ho pensato tra me e me:” Autunno io ti ho odiato sempre e ti odierò per tutta la vita.
Non te la prendere, stavo solo scherzando!
Nino
Complimenti! Siete stati bravissimi!!!
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