mercoledì 4 maggio 2016

Viaggio nell'antica Roma





Le mappe e le relazioni inserite nella bacheca virtuale sono state realizzate dagli alunni individualmente o in gruppo. Nascono da un approfondito e guidato lavoro di ricerca su siti indicati dall'insegnante sulla classe virtuale.
Dopo questa fase, gli alunni sono stati chiamati a svolgere lezioni in classe sugli argomenti oggetto di studio, supportati da presentazioni organizzate da loro.
La successiva fase ha visto la realizzazione di verifiche online create dagli alunni stessi utilizzando l'App Google Form. Le verifiche sono state sottoposte alla classe per valutare la chiarezza dell'esposizione  e la ricaduta della lezione in ordine all'apprendimento.









Alcune delle verifiche strutturate dagli alunni



















Noi piccoli cronisti

Dallo studio del quotidiano alla produzione....





Umberto


Federico

Gaia



Giovanni

Irene

Maruska


Simone


Daniele

Wojtek

Valentina


Maria


Giulia


Giulia

Chiara










domenica 1 maggio 2016

Internet day



In occasione dell'internet day, per ricordare il giorno in cui per la prima volta l'Italia si è connessa a internet, gli alunni della classe quinta B della scuola primaria di Trivento hanno svolto un viaggio virtuale nella web app multimediale "Internetopoli".
In particolare la scolaresca, guidata dall'insegnante, si è soffermata sui seguenti temi specifici:
- come funziona internet;
- l'identità digitale e social network;
- l'utilizzo sicuro e consapevole di internet.
Alcuni brevi videoclip rappresentativi delle attività realizzate durante l'evento.















Di seguito i testi più significati prodotti dagli alunni


Giuseppe


                                                                             Grazia

Irene


Valentina

  Caro diario                        29\04\2016                        



La Rete Internet permette di collegare computer, telefoni, tablet e altri tipi di dispositivi lontanissimi tra di loro e di inviare e ricevere informazioni, mandare video, immagini e molte altre cose.
Ogni computer collegato a Internet ha un proprio indirizzo, così come ogni tablet, ogni cellulare, ogni consolle collegati in Rete.
Ogni computer, così come tutti gli altri dispositivi, possiede un proprio IP.
L’indirizzo IP,formato da soli numeri, è assegnato quando viene fatto il primo collegamento alla rete.
Agli indirizzi IP per poterli più facilmente ricordare è associato un nome.
Per esempio, l’IP '64.233.191.255' è l’indirizzo di  google.com.
La Rete, comunemente chiamata World Wide Web, è formata da moltissime pagine virtuale e anch’esse possiedono un IP.
Per accedere alle pagine web non c’è bisogno di digitare quella lunga fila di numeri ma semplicemente il nome della pagina ad esso associata, altrimenti nessuno lo ricorderebbe.
Quella lunga serie di numeri è stata tradotta dalla DNS.
Di solito alla fine degli indirizzi troviamo .it, .orgecc e quelle sigle si chiamano TLD.
Internet è come una città immensa e senza confini e ogni giorno si aggiungono moltissimi nuovi IP
Per poterla gestirla in modo corretto, ci sono le regole di Internet e tutti le devono accettare.


Le regole di Internet sono stabilite da una società internazionale che si chiama ICANN.
Internetopoli ha una storia.
La Rete inizialmente era uno strumento di comunicazione per scopi militari.
Finalmente il 30 aprile 1986 ci fu il primo collegamento internet in Italia tra Pisa e la Pennsylvania.
Esistono anche i social network.
Ci sono tanti momenti in cui non vogliamo che gli altri curiosino nelle nostre cose o in quello che facciamo! In casa chiudiamo le porte insomma difendiamo la nostra... privacy. Anche in Rete non sempre vogliamo far sapere a tutti quello che stiamo facendo durante la giornata.
Nei social network esistono delle regole che però non vengono quasi mai rispettate.
Non dare informazioni personali ad altre persone, non fingerti un’altra persona ecc.
In Rete, spesso le persone si creano nomi e identità falsi, che usano per fare scherzi o addirittura azioni disoneste grazie alla protezione delle loro 'maschere digitali'.
Se usiamo Internet per studiare, dobbiamo considerare una cosa: 'copiare' dalla Rete è facile, ma così non si impara un bel niente.

In conclusione internet è utilissimo però bisogna utilizzarlo come si deve.
                                                                                                                                  Giovanni

Ad ogni strumento il proprio nome e il proprio suono


venerdì 11 marzo 2016

La Valle d'Aosta.: presentazioni......mappe......testi descrittivi.......



Mappa realizzata da Sofia Salvatore


IL CASTELLO DI FENIS

L’anno scorso, in autunno, mi sono recata insieme alla mia famiglia in Valle D’Aosta.
La mia casa era non molto lontana dal castello di Fenis e quindi, tutti insieme, abbiamo deciso di andarlo a visitare.
Quando stavamo per arrivare mia sorella è caduta e si è sbucciata un ginocchio.
La mamma cercava di consolarla, ma non ci riusciva.
Il papà mi ha informato che il castello di Fenis fu abitato da famiglie nobili in epoca medievale.
Osservavo che aveva una pianta a forma di trapezio ed era delimitato da una doppia cinta di mura.
Intorno ad essa si trovavano alcuni alberi non molto grandi; più in là si notava una staccionata di legno e, più in là ancora, dei mattoncini alti qualche centimetro.
Sopra al castello si innalzavano imponenti colline che erano variopinte a causa del cambiamento di colore delle foglie; il cielo era nuvoloso.
Tra la vegetazione si intravedevano muretti che nascondevano stradine; poi si notavano gruppi di case e, più in su, pali che reggevano i fili che trasportavano l’energia elettrica da un edificio all’altro.

Sentivo il fruscio del vento gelido nelle mie orecchie, qualche mosca mi dava fastidio e la mia sorellina che piangeva con il suo tono di voce altissimo e fastidioso.
                                                                                                                             Sofia




                                                           Un vero e proprio paradiso


Purtroppo il mio nonno viveva in Valle d´Aosta e di solito era lui a venire da me per colpa della scuola.
Ma durante le vacanze di Natale io, mia madre e la mia sorellina Francesca ci recavamo  in quella che, come ha detto papà, é  la regione più piccola dell´Italia.
Col treno  arrivavamo in una stazione in mezzo alle montagne.
Questa era di legno ed era davvero fantastica.
Appena vedevo  il mio caro vecchio nonno gli saltavo in braccio.
Lui aveva  lunghissime gambe e braccia rocciose che incutevano sicurezza e paura allo stesso tempo.
I suoi occhi sembrano sorridere più della bocca contenente una scomoda dentiera ricca di denti d´oro.
Mi guardavo intorno, pareva essere bloccati in un sogno ed era magnifico , mi circondavano altissimi monti grigi coperti da boschi e macchiati dalla neve che cadeva spesso da quelle parti.
Chiamavamo un taxi e raggiungevamo la casa del nonno in valle.
Come la stazione era di legno e ricca di finestre tonde che si affacciavano davanti.
Sopra alla soffitta si notava un tetto spiovente da cui cadevano gocce d´acqua gelata.
Entravamo e vi posso assicurare che dall´interno quella  specie di baita era molto più calda e accogliente di quanto potesse sembrare da fuori.
Il pomeriggio mio nonno mi portava dietro alla casa dove scorreva uno stretto ruscello che ci separava dal bosco ai piedi della maestosa montagna.
Il cielo era quasi sempre sereno e colorato di un azzurro che, sinceramente, non era molto comune.
L´aria alpina era magnifica.
Restavamo sui massi ad ascoltare il canto degli usignoli provenienti dalla foresta.
Rimanevamo lí fino al tardo pomeriggio osservando le stelle trapuntare il cielo, quando arrivava Francesca  ci annunciava che era ora di mangiare. 
                                                                                                            Federico



 In lontananza si nota una  casetta con a fianco una vigna e si ode il rumore di un trattore.Questo prato è illuminato dal sole lucente;alcuni alberi sono color verde smeraldo,giallo e rosso.Poco più in là a destra si trova un muretto con pietre bianche molto grandi;sopra di esso si scorgono delle pianticelle con dei paletti per tenerle in piedi.In alto si rivelano alcune montagne ondulate,immerse da un “mare” di nuvole.Si intravedono delle abitazioni che probabilmente fanno parte di un paesello e infine il cielo è di color celeste chiaro.
                                                                                                 Valentina


 Appena mi sono alzato dal letto, ho guardato dalla finestra, ed ecco un passaggio di una  bellezza straordinaria mai vista: in pianura vi è un paesino di cinque case ed una chiesa con uno splendido campanile a punta; vicino ad esso si può ammirare un piccolissimo boschetto pieno di alberi spogli, che han freddo e sembra che si abbraccino tra di loro per riscaldarsi. Più in alto, coperti dagli alberi, si intravedono due impianti sciistici, da cui parte una funivia che prosegue ancora più in alto. La collina è ricoperta da tantissimi abeti, ricchi di rami che fanno da cuscino alla abbondante neve che scende silenziosa durante il periodo invernale. Inoltre ci sono le enormi montagne che, con la loro maestosità, diventano dei giganti che dominano il cielo.
Si odono rumori ovattati a causa della neve, il leggero fruscio dei pochi alberi sempreverdi che si trovano in montagna ed ogni ora, tra le vette, riecheggia il rintocco delle campane.
Ad intervalli regolari si ode lo stridio della vecchia e ancora funzionante funivia, che fa risparmiare una lunga e faticosa camminata ai numerosi turisti e sciatori.
Nella neve soffice, si osservano le strisce lasciate dagli sci e le impronte degli scarponi, che somigliano alle zampe di un animale. 
                                                                                                             Giuseppe







Lungo la Dora Baltea
Ero in Valle D’ Aosta con il nonno a fare un giro in barca sulla Dora Baltea. Ad un tratto la barca si fermò e il nonno cercò di ripararla. In quel tempo perduto  osservavo il paesaggio circostante, anche perchè non ero mai stato in Valle D’ Aosta. Ammiravo le piante che facevano da barriera al fiume ed erano di colore marroncino, alcune si allungavano e sembrava che volessero toccare l’acqua; le piccole parti di sabbia,o meglio la riva, invadevano il fiume così esso formava un’ ansa; le rive, inoltre, erano un po’ sporche; in secondo piano, a sinistra, si innalzavano dei maestosi alberi; si intravedevano, tra le piante del fiume, delle baite che in piccola parte nascondevano il corso d’acqua; ancora più giù emergeva una collina piena di alberi; quasi sullo sfondo,invece, sorgeva una montagna con la cima innevata; sullo sfondo splendeva il sole. Udivo anche numerosi suoni piacevoli da ascoltare: il fruscio dell’ acqua continuo e le piccole onde che si formavano per via del venticello; le papere, che con i loro cuccioli, andavano in giro; le barche che passavano. Poi il nonno aggiustò la barca e quindi mi recai a casa sua. Dalla sua finestra della soffitta si vedeva il fiume che attraversava la montagna e giungeva ad Aosta. La sua dimora era molto piccola e molto antica però per me era la migliore perchè si vedeva un panorama spettacolare. 
                                                                                                       
                                                                                                                   Matteo



Io e la mia famiglia  nel periodo autunnale abbiamo deciso di andare in vacanza in Valle D’Aosta. Un giorno  ci siamo recati a visitare la Dora Baltea. Arrivati ci siamo seduti su un masso a pelo d’acqua  e la abbiamo osservata. Era un paesaggio bellissimo. Le sue rive avevano cespugli,erbe e degli alberelli ; si notavano i monti, ricoperti da qualche erba, le cime più alte erano ricoperte di neve e ghiaccio,quando noi parlavamo   sembrava che qualcuno  ripetesse la nostra voce;si udiva il vento soffiare  più forte che poteva tanto che muoveva i cespugli. L’acqua era limpidissima  e il suo scroscio era accompagnato da forti raffiche di vento,udivo il rumore delle acque che levigavano i sassi e vi si infrangevano contro. Osservavamo le nuvole che prendevano forme strambe e ci divertivamo molto.  Però il cielo si oscurava sempre di più e il paesaggio si vedeva poco, sentivo freddo era ora  di andare via.
                                                                                                             Simone






Descrizione di un paesaggio
Osservando l’immagine che ho scelto la prima cosa che si nota è che si tratta di un paesaggio innevato, la neve ricopre montagne, valli e case; in primo piano sono situate, nella valle, un gruppo di case di diverse  dimensioni, la maggior parte è costruita in legno che è un buon isolante  e questa costruzione è tipica delle zone montuose; emerge una staccionata che circonda il viale della strada indicando agli spazzaneve dove devono andare; nel centro del paese si innalza il campanile di una chiesa , bianco come la soffice e candida neve.
Le montagne  imponenti avviluppano il paese a valle proteggendolo dalle correnti provenienti dal nord; gli alberi di cui sono ricoperte sono soprattutto pini e abeti anch’essi pieni di neve.
Il cielo è sereno e le nuvole non lo coprono affatto e questo permette che i raggi del sole arrivino al paesino.

Proprio perché sembra che ci sia il sole, immagino di udire il canto degli uccelli, le urla dei bambini che giocano con la neve, le voci delle persone che passeggiano chiacchierando e il suono delle campane che indica il giorno festivo.
                                                                                                  Umberto


                                                        Ai piedi del Gran Paradiso


Vivevo in una piccola baita  ai piedi del Gran Paradiso .
 Un giorno decisi di fare una passeggiata per scoprire cosa c’era oltre gli alberi  che occupavano gran parte del  versante della montagna.
Appena uscii di casa mi fermai ad osservare il paesaggio e notai quel bellissimo fiume che aveva delle acque limpidissime e in esso si scorgevano pietre molto levigate e io ogni volta che avevo tempo mi divertivo a prenderle e rilanciare in acqua contando quanti rimbalzi effettuavo. Lungo gli argini c’era una piccola distesa verde con macchie gialle.
Vicino al fiume si trovava una fila lunghissima di pini che sembravano formare una barriera completamente verde.
Dietro ad essa  si ergevano  montagne altissime che sembravano toccare il cielo azzurro con poche nuvole di un bianco sporco.

Tutto intorno era silenzio, si udiva solo lo scroscio dell’acqua che scorreva lentamente per la gioia dei pesci che nuotavano felicemente.
                                                                                                              Giovanni
                                                                                                              


In inverno ci recavamo ai piedi del Monte Bianco per trascorrere le vacanze. Negli ultimi anni non ci sono andata, ma vi voglio raccontare la mia settimana. Quando arrivavamo di fronte a noi si ergeva un grande ristorante. I tetti erano spioventi per evitare che la neve si accumulasse, nascosti da una soffice e lieve distesa bianca. La prima cosa che si vedeva era uno stretto viale di pietra che portava all'ingresso. L’ albergo era a tre piani: la parte inferiore era ad archi costruiti in roccia, e su di esso, era collocata un’insegna su cui c’era scritto il nome dell’hotel-ristorante; c’era un tetto principale dove si trovavano tre stelle blu; l’esterno del secondo e terzo piano era costruito in legno. Un signore ci accoglieva con molta gentilezza. Ci portava a visitare la nostra stanza e noi rimanevamo sempre più colpite. La cosa che mi  conquistava di più era il caminetto. Emanava calore, la sera era piacevole passarla lì vicino. Quando si pranzava ci riunivamo in una stanza luminosa e all’antica. Le tende erano delicate e di velluto. Ogni tavolo era apparecchiato per quattro persone. Dalla cucina proveniva un buon profumo e un leggero rumore di stoviglie. Molte volte capitava di osservare i fiocchi di neve che cadevano dal cielo come il formaggio dalla grattugia. Per terra erano sistemati dei tappeti persiani. Quegli inverni erano per me indimenticabili.
                                                                                                               Irene e Sofia


UN MAGNIFICO PAESAGGIO

Voglio descrivere questo magnifico paesaggio situato nella Valle d’ Aosta. In primo piano, si nota il fiume che riflette tutto il panorama; il prato di colore verde chiaro; i sassi che sono piantati a riva, sono ricoperti dal muschio. Il fiume è piatto come l’olio e la sua acqua è cristallina; la distesa è circondata da molti turisti, che si siedono sui massi; al confine del fiume si trova un’ altura, da essa parte una lunga pineta con alberi alti e possenti; a destra una piccola montagna ai piedi di quella non  innevata; più in alto c'è un maestoso monte, completamente ricoperto dalla neve. Il fiume produce un suono leggero che piacevolmente si ode,   prodotto dalla leggera brezza estiva, tipica del nord;si percepisce la voce dei turisti affaticati, ma contenti di passare una splendida estate in questo posto; il fruscio dei pini e il verso di alcuni uccelli giungono fino alle persone sedute per terra.