lunedì 9 marzo 2015

L'arte racconta la fantasia!

Francesco Musante, Sotto la luna rossa,1993


Ritorno alle origini


Era una notte strana, la luna era rossa.........
Improvvisamente Tom avvertì un forte vento e poi tutto cominciò a volare, perfino lui! Così appeso a uno dei tanti spicchi di luna che illuminavano il cielo, Tom, spaventato, iniziò ad avvicinarsi alla luna, divenuta più grande, che stava risucchiando di tutto: piante, case, rocce, persone......
Tom era un bambino di sette anni e piangeva tantissimo , soprattutto in quei momenti. Senza capire cosa succedesse, intonò il nome della madre gridando aiuto. Non sentiva nulla, ma si era accorto che stava volando velocissimo. In realtà una tromba d'aria fortissima si era avventata sulla Terra e stava conducendo i suoi abitanti sulla luna.
Le stelle brillavano nell'Universo, dalle nuvole cadeva tanta acqua che avrebbe formato i mari. A miliardi di chilometri si notava una palla rossa immobile, dotata di un calore di milioni e milioni di gradi. Il sole in lontananza riscaldava la Terra fatta di un terriccio nero e di vulcani che eruttavano, anche l' acqua e tutte le catene montuose erano attirate dalla luna.
Sembrava che fossero andati indietro nel tempo di cinque miliardi di anni, un nuovo ritorno alle origini. Il bambino vide leoni, uomini, piante tra cui alberi giganteschi. Tutti gli esseri viventi dormivano. Un anziano con gli occhi chiusi gli si avvicinò. Iniziò ad agitarsi, ma non riuscì a cacciare lacrime e tutti, mentre vagavano nello spazio guidati da quel vento impetuoso, si stavano dirigendo verso la luna. Intanto sulla Terra stavano comparendo i dinosauri.....
Presto sarebbe tornata tra le mani degli uomini.
Ma per fortuna, molto presto, il sogno, anzi l'incubo, finì. Tom si svegliò  e vide accanto a sé la sveglia che squillava: era ora di andare a scuola.

                                                                                                                                                                                                                                                             Federico


Lo strano villaggio

Era una notte strana, la luna era rossa, il cielo era nero, il terreno era illuminato dalla luce dei lampioni e l'aria era calma. Improvvisamente, Tom avvertì un forte vento e poi tutto cominciò a volare, anche lui! Così appeso a una dei tanti spicchi di luna che illuminavano il cielo, Tom si titrovò in uno splendido villaggio, in cui le case erano basse e di forme strane, c'erano degli oggetti sospesi in aria che volteggiavano, le stelle che invadevano il cielo oramai diventato nero, alberi verdi molto alti e le foglie secche  che si stendevano come un tappeto sul prato.
Camminando, senza una meta precisa, si ritrovò in un luogo abbandonato dove vi era una sola casa molto bella. Lui non esitò e bussò, una vocina disse lieve:<< Sto arrivando>> Appena aprì la porta, si ritrovò davanti una splendida signora con i capelli biondi proprio come piacevano a lui. Subito se ne innamorò e per la ragazza, che si chiamava Giada, fu lo stesso perchè, appena si guardarono negli occhi, nacque la scintilla degli innamorati. Subito rivelarono l'amore che provavano l'uno per l'altra e si fidanzarono senza esitare e Tom decise di rimanere per sempre in quel villaggio.
                                                                                               Maruska


Il volo di Tom

Era una notte strana, la luna era rossa come una palla di fuoco e da essa si staccavano tanti spicchi  che vagavano nel cielo.
Tom stava facendo una tranquilla passeggiata con suo figlio quando, all’improvviso, si senti sollevare da una folata di vento ed ebbe l’impressione di trovarsi nello spazio.
Che spettacolo e che emozioni strane !
Così, appeso ad uno dei tanti spicchi di luna che illuminavano il cielo, Tom cercò di raggiungere un grande fungo sospeso nell’aria e, quando lo toccò, si accorse che era di gomma e che, addirittura, rimbalzava; così Tom si divertì a saltellarci sopra.
Accanto al fungo si trovava, sospesa nel vuoto, una casetta piena di finestre, dove abitavano vampiri e streghe.
Allora l’uomo pensò di entrarci, illuminandola con lo spicchio di luna che lo aveva condotto in quel posto.
All’interno fu catturato dalle streghe che, su di lui, volevano testare una nuova pozione; infatti, dopo pochi minuti, Tom fu trasformato in un babbuino.
Triste ed arrabbiato, andò in cerca di una pozione che lo facesse ritornare nuovamente un essere umano; frugò dappertutto e finalmente trovò ciò che gli serviva, però capì troppo tardi che quella pozione aveva completamente trasformato il suo aspetto: gli occhi erano diventati rossi, la bocca era verde e quasi invisibile, le orecchie erano appuntite come quelle degli elfi e i denti grandi e sporgenti come quelli di un castoro.

Quando ritornò a casa, nessuno lo riconobbe e, credendo che fosse un estraneo, lo mandarono via e, fortunatamente, il povero Tom riuscì a trovare un’altra famiglia con cui vivere.

                                                                                                                         Giuseppe

TOM
Era una notte strana, la luna era rossa, il cielo era punzecchiato di stelle bianche e scintillanti che insieme alla luna riempivano il cielo.
Improvvisamente, Tom avvertì un forte vento e poi tutto cominciò a volare, anche lui!
Così, appeso a uno dei tanti spicchi di luna che illuminavano il cielo, Tom incominciò a fluttuare, anzi a nuotare con le stelle.
Il ragazzo si divertiva tantissimo e chi lo vedeva rimaneva a bocca aperta. Ad un certo punto le case, le chiese, le persone, le auto, i lampioni e i negozi emersero dal terreno e rimasero appesi a dei rami simili ai tentacoli di una piovra.
Tom non credeva ai suoi occhi, quando sentì uno strano ridacchiare il fanciullo abbassò la testa e vide un uomo baffuto che rideva malignamente.
Il signore alzò la testa e, nel momento in cui lo notò, cominciò a lanciare sfere di fuoco per polverizzare il ragazzo.
Tom iniziò a scappare per non farsi colpire dalle sfere di fuoco. All’improvviso una piccola fata scese dal blu e disse al fanciullo: “Ragazzo, hai bisogno di aiuto? Puoi esprimere un desiderio!” e Tom rispose: “Desidero che l’uomo baffuto scompaia e tutto torni alla normalità!”
La fatina lo accontentò e Tom ritornò alla vita di tutti i giorni.
                 
                                                                                                                               Umberto